Piazza Armerina. Le perplessità del sindaco Miroddi sulla gestione dei rifiuti

Il sindaco di Piazza Armerina, Filippo Miroddi compie delle riflessioni sulla gestione dei rifiuti, alla luce del passaggio dall’Ato EnnaEuno alla Srr Caltanissetta Provincia Sud. “Dal 1 ottobre la Srr di Caltanissetta non inizierà il servizio e l’Ato di Enna il 30 settembre lo cesserà. Il presidente della regione Sicilia con sua ordinanza ha predisposto una proroga di 2 mesi” esordisce Miroddi e continua: “Con una ordinanza sindacale affiderò il servizio o alla ditta che in atto gestisce i rifiuti per i Comuni che fanno parte della Srr nissena o all’Ato ennese”. “Dipende –spiega- da chi potrà gestire già dal 1 ottobre il servizio e dalle indicazioni del Dipartimento Regionale. Dovremo gestire l’emergenza rifiuti. La Srr di Caltanissetta non ha aggiudicato la gara, e quindi affidato il servizio, perché l’importo a base d’asta del servizio da dare in affidamento per 6 mesi è stato modificato. Anche Piazza ha chiesto alla Srr di modificare l’offerta del servizio, in quanto nell’offerta preparata non si teneva conto di tutti gli operatori attualmente presenti nel nostro territorio”.
“La normativa regionale –prosegue- prevede che i Comuni che chiedono di separarsi dall’Ato di appartenenza, come Piazza, portino in dote tutto il personale sia operativo che amministrativo, l’Ato di Enna ha trasmesso l’elenco di tutti i lavoratori. Riteniamo che il numero di lavoratori, soprattutto amministrativi, che l’Ato intende trasferire al Comune sia eccessivo e quindi chiediamo all’Ato di Enna di modificare il numero. La Srr nissena nel progetto per Piazza che giorno 26 settembre era pronto per la gara, non ha tenuto conto della situazione occupazionale attuale, e pertanto se come sindaco avessi accettato la proposta, solo 35 operatori sarebbero transitati nella nuova Srr”. “Non ho accettato la proposta –sottolinea Miroddi- ed ho fatto verbalizzare nell’assemblea, che Piazza Armerina vuole una proposta di servizio che tenga conto dell’attuale situazione occupazionale. Sappiamo che è importante avere un costo del servizio accettabile dalla popolazione, ma anche in un momento di forte crisi economica non ci possiamo permettere, e non possiamo permettere, che 13 operatori oppure parte di amministrativi restino a casa”. “L’Ato di Enna nella passata gestione ha un po’ esagerato nel personale” Miroddi fa un esempio: “Niscemi, con una popolazione di 28.000 abitanti gestisce il servizio con 25 operai, ma noi non possiamo mettere in discussione il futuro di così tante famiglie”. Miroddi conclude: “Questi 2 mesi di proroga daranno tempo per chiarire la vicenda occupazionale, per far ridimensionare il personale che l’Ato vuole mandarci e per trovare una soluzione a tutti gli addetti. Come anticipato l’amministrazione farà un confronto tenendo conto del servizio, del costo, e soprattutto del mantenimento occupazionale”.
Marta Furnari