Troina. Confraternita Maria SS. dell’Annunziata mette a disposizione loculo per vittima naufragio Lampedusa

Troina. La confraternita Maria Santissima dell’Annunziata mette a disposizione un loculo della sua cappella nel cimitero dove accogliere la salma di uno delle vittime del naufragio di alcuni giorni davanti le coste dell’isola di Lampedusa. Fino ad ora sono stati recuperati 111 corpi. I soccorritori stanno cercando di recuperare i cadaveri rimasti impigliati nel relitto. Il consiglio di amministrazione della confraternita dell’Annunziata ha comunicato questa sua decisione al vescovo della diocesi di Nicosia, mons. Salvatore Muratore, che informerà il vescovo della diocesi di Agrigento della disponibilità di questa confraternita di Troina a accogliere nelle sua cappella la salma di una delle vittime di questo naufragio. E’ un gesto di grande umanità quello della confraternita dell’Annunziata, che ha così voluto farsi interprete della viva e sincera commozione dei troinesi per il tragico naufragio nel quale hanno perso la loro vita più di 100 migranti in fuga dai loro paesi in guerra e dalla povertà. Troina è stato dalla fine dell’800 fino alla seconda metà del ‘900, un paese dal quale in molti sono partiti per cercare fortuna altrove. Ed è vivo nelle memoria collettiva dei troinesi il dramma dell’emigrazione vissuto dalle loro famiglie. Quasi tutti i troinesi rimasti in paese hanno un parente in Argentina, Venezuela, Brasile, Usa, Germania, Francia e Olanda. Negli anni ’60 del Novecento, gli anni del cosiddetto miracolo economico italiano caratterizzato dalla spettacolare crescita delle industrie del nord Italia, i flussi di emigrati troinesi di diressero verso le tre regioni del triangolo industriale Lombardia, Liguria e Piemonte. Molti di quelli che sono andati via da Troina negli anni passati non sono più tornati perché hanno messo radici nei paesi che li hanno accolti. L’emigrazione è una dolorosa esperienza umana. Lasciare il proprio paese, il proprio ambiente per cercare una soddisfacente realizzazione economica e sociale in un paese lontano e diverso dal proprio, dà la sensazione di uno sradicamento e spaesamento perché non è facile integrarsi in un altro paese che ha cultura, tradizioni e modi di vita diversi da quelli del paese di provenienza. Avrà pensato a tutto questo la confraternita dell’Annunziata, quando ha deciso di mettere a disposizione un loculo della sua cappella per una delle vittime del recente naufragio di migranti nelle acque di Lampedusa.
Silvano Privitera