Provincia. “C’è un disegno ben preciso per punire Enna?”. Sarà protesta

Si va verso uno sciopero generale per dire no alla soppressione della Provincia. È la decisione presa dal consiglio comunale di Enna riunitosi nella sala consiliare della Provincia alla presenza dei rappresentanti sindacali, della deputata nazionale Maria Greco e regionale Luisa Lantieri, del presidente dell’università Cataldo Salerno, del sindaco di Gagliano, Zappulla, e del presidente del consiglio comunale di Assoro, Capizzi. Invitati, ma assenti, i sindaci dei comuni ennesi a cui il primo cittadino di Enna, Paolo Garofalo, si è rivolto ammonendo che “non capiscono che la cancellazione della Provincia è la madre di tutte le battaglie”. Garofalo poi ricordato che senza Provincia “i servizi li dovranno gestire i singoli Comuni e forse è lì che capiranno l’importante delle azioni che oggi portiamo avanti”.
Ma il sindaco di Enna fa anche un altro importante annuncio: “L’8 novembre incontrerò a Capizzi i sindaci dei versanti nord e sud che in prospettiva dei nuovi Consorzi dei Comuni vogliono associarsi con noi”. Ipotesi tra l’altro trattata anche negli interventi di alcuni consiglieri; Dario Cardaci, ad esempio, ha riprosto l’idea di una città metropolitana nell’area centrale della Sicilia per contrastare l’onda crescente delle altre grosse città: “Rivendichiamo una funzione importante per la nostra provincia, siamo a favore di una riforma, purchè abbia un senso” dice Cardaci che nel suo intervento ha aggiunto che “si vuole assassinare la nostra provincia”. Ipotesi, per altro, ripresa anche dal sindaco: “Il problema è politico, c’è una strategia che va oltre, cosa ci devono far pagare? Il fatto di non aver voluto una mega discarica qui? Di aver ottenuto l’università contro poteri più forti? Che Enna è un laboratorio politico?” ha detto Garofalo anticipando d’essere disposto anche a rifiutare la tessera qualora il suo partito voterà questa legge sulla soppressione delle Province ed invitando a fare altrettanto anche gli altri sindaci anche di altre appartenenze politiche. La drammaticità del momento è stata ricordata dall’on. Lantieri invocando l’aiuto di un movimento popolare. Toni duri anche dai consiglieri Gargaglione, favorevole ad una manifestazione di protesta, Incardona, Gravina, Contino – che ha puntato il dito sui partiti chiedendo a consiglieri e deputati di restituire la tessera – e dai rappresentanti sindacali.
La clessidra, ormai, con il passare dei giorni si svuota e con essa la speranza di salvezza per la Provincia di Enna che nonostante un avanzo di bilancio rischia il defoult se non reperirà i cinque milioni per chiudere il bilancio, una iattura che manderebbe in crisi un intero sistema, dai dipendenti, ai Comuni fino alle imprese e quindi l’economia del territorio.