Villa Piazza Armerina – Museo Aidone e Morgantina: il biglietto unico cumulativo è una realtà


In dirittura di arrivo, anzi una realtà, il biglietto unico cumulativo di ingresso alla Villa Romana di Piazza Armerina, al Museo Archeologico di Aidone e al sito di Morgantina. Sono arrivati i primi blocchetti che da novembre saranno distribuiti alla Villa del Casale, sito dell’ UNESCO; il biglietto intero costa 14 euro, 7 € il ridotto per le categorie che ne hanno diritto. Il provvedimento dell’Assessore Mariarita Sgarlata riguarda i maggiori musei e siti archeologici siciliani da Agrigento a Siracusa, da Taormina-Messina a Palermo e, in provincia di Enna, quello che a ragione viene considerato il polo archeologico della Sicilia centrale: Morgantina e la Villa Romana. Non è ancora molto chiaro se la sua durata è giornaliera o se può essere utilizzato in diversi giorni, come sarebbe logico e auspicabile; sembra, dallo specchietto pubblicato sul sito dell’Assessorato, che ad Aidone sarà ancora possibile fare il biglietto separato del costo di 10 e 5 euro, per nulla conveniente per il turista che con l’aggiunta di 4/2 euro può vedere i tre siti .
Se ne parlava da anni ma, man mano che se ne avvicinava l’attuazione, a Piazza Armerina è montata la polemica a vari livelli.
C’è la paura legittima degli esercenti che già hanno visto scemare in modo consistente le loro entrate per via della crisi, ma soprattutto per la nuova logistica e i nuovi percorsi che li hanno tagliati fuori dal contatto diretto con turistici, e che quindi temono che i tempi che il turista dedica al sito si accorcino ulteriormente nel sito e in città. C’è il timore che la visita del centro storico di Piazza Armerina e delle altre realtà museali subisca un ulteriore esclusione dai flussi turistici, soprattutto quelli che si concludono in giornata. Si pensa che questa operazione sia utile solo a Morgantina e al suo museo che ne trarrebbero un notevole beneficio. Ma se l’approccio alla questione si limita a questa contabilità della serva siamo destinati a perdere tutti e, quella che veniva dato come una opportunità, rischia di diventare l’ennesimo bagatella con la quale esercitarsi nelle annose, sterili schermaglie campanilistiche e paesane.
Per vederla come quella opportunità che da tempo e da più parti veniva richiesta, bisogna che finalmente si cominci a guardare lontano, verso quei flussi turistici internazionali che, con una vera politica di promozione, devono essere indotti a scegliere il centro della Sicilia come punto di partenza e non di passaggio; bisogna che l’offerta turistica che può comprendere anche Enna, Caltagirone e gli altri siti minori, sia non solo attraente per l’offerta culturale, storica, monumentale, ma anche appetibile per l’accoglienza, l’accessibilità, i servizi, l’intrattenimento. Non si può continuare a piatire l’arrivo di turisti che si fermino una notte, si devono costruire le opportunità perché restino, perché i grandi tour operator facciano dei nostri centri il punto di partenza per il resto della Sicilia. Se non fosse una domanda oziosa e retorica ci si potrebbe chiedere: che fine ha fatto il distretto turistico, non erano proprio gli obiettivi che si proponeva?

Franca Ciantia