“Rinascita per Catenanuova” per istituire uno “sportello europeo” e la“Casa dell’acqua”

Avv. Paolo Guagliardo

Avv. Paolo Guagliardo

Presenza attiva della minoranza consiliare del gruppo “Rinascita per Catenanuova” di Paolo Guagliardo, nella vita politica catenanuovese con 5 interpellanze cui, a giorni il vicesindaco Vincenzo Bua, darà i chiarimenti richiesti dalla minoranza di “Rinascita”, rappresentata da Irene Punzi, Gaetano Bartolotta, Antonella Passero Pino Castelli e Adele Mazzaglia. Ieri, presentata dal gruppo, invece una proposta riguardante l’istituzione di uno Sportello europeo. La lettera indirizzata al sindaco Biondi e al presidente del consiglio Castiglione ha inteso sollecitare la nascita dello “Sportello Europeo” per far fronte alle difficoltà economiche che derivano dai ridotti trasferimenti stato-regione-comuni, intercettando le risorse comunitarie e le opportunità che da essere derivano. Bisogna dar corso a quelle che erano le nostre premesse elettorali- scrive Rinascita- con la creazione di uno staff che si occupasse di reperire fondi europei e un ufficio preposto, al servizio dell’amministrazione e dei cittadini per promuovere lo sviluppo del territorio guardando anche alle proposte nazionali e regionali. Passaggi importanti dell’informazione passano attraverso la consultazione del sito euroinfosicilia.it, mentre l’ informazione dovrà curare linee e fonti di finanziamento, bandi e loro scadenze, ricerca dei relativi formulari, la preparazione della modulistica, della documentazione tecnica, con l’organizzazione di workshop, conferenze, seminari. La componente chiede al consiglio comunale l’istituzione di un tavolo tecnico e di dibattere il problema durante la celebrazione del prossimo consiglio comunale.

Ed a firma dell’ex candidato sindaco Paolo Guagliardo, una proposta a Biondi per l’istituzione a Catenanuova della “Casa dell’acqua” l’argomento è uno di quelli importanti, cioè la richiesta di istituire a Catenanuova la “Casa dell’acqua”, nel momento in cui, la politica regionale continua a disattendere il risultato referendario che ha sancito la volontà di rendere l’acqua pubblica e non più gestita dai privati. “Visto che la gestione e la distribuzione dell’acqua è affidata a società privata e che non è dato sapere le caratteristiche organolettiche del liquido erogato- scrivono i proponenti – tenuto conto che in atto esistono autorizzazioni a società di distribuzione a pagamento, di acqua gassata o naturale sicuramente maggiormente controllata, invitiamo il sindaco a contattare alcune di queste società, affinchè i cittadini possano acquistare l’acqua dai commercianti locali e se lo riterranno opportuno affidarsi anche a queste società di distribuzione, con conseguenti vantaggi economici, l’acqua per alimenti costerebbe solo 5 centesimi al lt, con un minor consumo di bottiglie di plastica, minor inquinamento dell’ambiente, minori costi per il conferimento in discarica per l’amministrazione comunale e un notevole risparmio nei bilanci familiari piuttosto maltrattati.

Carmelo Di Marco