Enna. Pioggia e nebbia rovinano lo sciopero Cgil-Uil

Enna. La pioggia e la nebbia hanno condizionato lo sciopero di ieri mattina indetto dalla Cgil ed Uil per contrastare la legge delega di stabilità, ai quali si sono aggiunti gli studenti, che hanno ribadito il diritto allo studio e la possibilità di poter sperare in un futuro lavorativo. Nonostante le intemperie gli studenti sono partiti in corteo da piazza Europa con la presenza di molti rappresentanti sindacali, sono arrivati sino in piazza Prefettura, poi gli studenti si sono riuniti presso la Galleria Civica, mentre una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dal vice prefetto vicario, Tania Giallongo, alla quale sono stati esposti le problematiche che riguardano il territorio e che il patto di stabilità andrebbe ancor più a peggiorare perché va ad abbattersi su una collettività che è debole sotto tutti i punti di vista, e dove il lavoro, specie per i giovani, è una chimera. Il Vice Prefetto vicario ha preso atto della situazione, dei grossi problemi che travagliano la provincia e si è detta disponibile alla collaborazione, laddove la Prefettura può recitare un ruolo di prima piano. Per Rita Magnano della Cgil e Vincendo Mudaro della Uil l’attuale situazione disastrosa a livello economico e sociale è sicuramente figlia delle politiche degli ultimi sei anni, dove non si è arginata la crisi, ma la si è peggiorata, dove i provvedimenti applicati hanno provocato un generale impoverimento delle famiglie e il blocco dell’economia. Il patto di stabilità non risolve i problemi ma li accentua ecco perché da tutta Italia parte un dissenso generale che dovrebbe costringere il Governo a rivedere tutto se si vuole veramente uscire dall’attuale situazione. “D’altra parte – hanno sostenuto i due segretari – anche l’Europa ha bocciato questo patto di stabilità che condizione anche l’avvenire dei nostri giovani che si sono uniti a noi per protestare nuovamente di fronte a una legge delega che muovendosi sulla logica dei rinvii e ripercorrendo gli errori del passato, stabilizza l’austerità e con essa la depressione, confermando ancora una volta che l’obiettivo vero della legge non è la crescita ma il rispetto dei vincoli europei. Da un governo delle larghe intese ci si aspettava più coraggio, determinazione e concretezza reale”. Ci sono provvedimenti che vanno dal blocco della contrattazione economica per tutto il 2014, all’azzeramento dell’indennità di vacanza contrattuale, all’inserimento di una misura strutturale di progressiva riduzione del fondo del salario accessorio che penalizzano di tutti e che tutti respingono. “Ci vogliono soluzioni più aderenti alla realtà – concludono Magnano e Mudaro – il patto di stabilità così com’è non soddisfa nessuno e si potrebbe arrivare a delle manifestazioni più grandi ed incisive”.