Cattedrale Piazza Armerina: crepe nell’ala nord-est. Finanziamento di un mln per la zona Itria

Piazza Armerina. Il responsabile diocesano dei beni ecclesiastici, don Pino Paci, ha anticipato che si svolgerà un sopralluogo per verificare le crepe e l’umidità avvistatinell’ala nord-est della Cattedrale e segnalate dal direttivo del comitato quartiere Monte. Delle nuove crepe sono infatti visibili a occhio nudo sul lato nord – est della Basilica Cattedrale. Le crepe si dipartono verticalmente dal terrazzo panoramico che si trova nell’ala destra della Cattedrale e probabilmente potrebbero essere causate da infiltrazioni d’acqua. Sarebbero state proprio le copiose infiltrazioni e forse anche la carente manutenzione del manto di copertura la causa scatenante del crollo della volta dell’archivio storico che si trova al secondo piano dell’ala sinistra della Cattedrale, scoperto lo scorso 2 luglio. Adesso sulla terrazza che si affaccia in via discesa Marco Trigona e vico Cattedrale, sono state notate due enormi macchie d’acqua visibili sotto le colonnine perimetrali della terrazza, sul prospetto di mattoni tra le due finestre. In particolare guardando da vico Cattedrale si vede una lesione che scorre lungo il muro, che si ferma su una trave di pietra spaccata a metà e che compone una delle finestre. Ad accorgersi delle nuove lesioni e delle infiltrazioni è stato, primo fra tutti, Filippo Rausa, il presidente del comitato del quartiere Monte, nel cui territorio ricade la Cattedrale. Il presidente ha inviato una lettera al parroco della Cattedrale don Filippo Bognanni, al responsabile dei beni ecclesiastici della diocesi piazzese, don Pino Paci, al sindaco di Piazza Armerina, Filippo Miroddi, e al soprintendente per i beni culturali, Salvatore Gueli, per un immediato intervento di messa in sicurezza dell’intera parte absidale della Cattedrale, che possa consentire di evitare il verificarsi di irrimediabili conseguenze che potrebbero nuocere alla staticità della Basilica.
Padre Paci ricevuta la lettera ha subito predisposto un sopralluogo che servirà ai tecnici per verificare la gravità della situazione: «Conoscevamo già – dice Paci – l’esistenza delle crepe ma forse le infiltrazioni d’acqua hanno determinato il peggioramento della situazione. I tecnici conseguentemente relazioneranno e si potrà quantificare la spesa». Purtroppo le esigue disponibilità finanziarie non consentono alla Chiesa piazzese di far fronte da sola ai lavori, quindi come per il crollo del 2 luglio, con ogni probabilità occorrerà chiedere ancora aiuto alla Regione. La visita istituzionale che l’assessore regionale ai beni culturali, Maria Rita Sgarlata, compirà il prossimo lunedì pomeriggio, 2 dicembre, presso l’attiguo Palazzo Trigona, potrebbe dunque rappresentare l’occasione per la Curia armerina per mostrare l’emergenza statica del tempio mariano.

“Presto potranno essere completati i lavori della zona Itria grazie all’arrivo di 995.000 euro che sono già stati depositati presso la cassa regionale di Enna” lo annuncia il vicesindaco Giuseppe Mattia. Nell’inverno del 2007 la zona dell’Itria, a causa delle piogge vide il crollo della parete destra della chiesa dell’Itria per fortuna senza fare vittime. Lo smottamento del terreno determinò, inoltre, ulteriori lesioni alle abitazioni circostanti per cui si rese necessaria una ordinanza di sgombero di decine di famiglie dalle loro abitazioni. Tutt’oggi via Itria, che collega il centro storico al quartiere Canali, è chiusa al transito delle auto e i quartieranti percorrono a piedi una passatoia in legno che gli consente di raggiungere dalla principale via Itria, la via Cannizzo e il cortile Arena. Nel febbraio 2011 arrivò un finanziamento regionale di 1.130.000 euro, con ulteriori 58.000 euro provenienti dal bilancio comunale, per gli interventi di consolidamento lungo i fabbricati di via Itria, tra il piano Capodarso e la chiesa dell’Itria, via Golino e via Bologna, in cortile Arena e in via Cannizzo, e per la demolizione di parte dei fabbricati interessati da altri crolli risalenti al 1981. Parte di queste somme hanno permesso di realizzare gli interventi più urgenti, ma la ditta aggiudicataria dei lavori dopo la esecuzione di questi lavori, nei mesi scorsi ha deciso di sospendere il cantiere in attesa dell’accreditamento delle ulteriori somme.
“Sono stati necessari parecchi viaggi a Palermo presso gli uffici regionali competenti – spiega Mattia – per sbloccare le restanti somme dalle pastoie burocratiche. Il direttore della cassa regionale mi ha fatto sapere che le somme sono state depositate. Adesso la ditta può proseguire nell’esecuzione dei lavori”. Negli scorsi giorni i componenti della commissione consiliare “Lavori pubblici”, presieduta da Francesco Alberghina, si sono recati nell’area interessata per raccogliere le segnalazioni dei cittadini e constatare le condizioni statiche dell’area. La commissione è stata accompagnata dal geologo Mauro Mirci, dirigente comunale e responsabile della protezione civile.

Marta Furnari