Filippo Randazzo, aspirazione Olimpiadi del Brasile

Filippo Randazzo 2Lo chiamano il nuovo Andrew Howe, probabilmente perché a diciassette anni ha raggiunto risultati migliori di quelli realizzati dal recordman italiano del salto in lungo e medaglia d’argento adnnOsaka nel 2007, ma Filippo Randazzo, nativo di San Cono, tesserato con la Pro Sport 85 di Valguarnera, è sicuramente uno degli giovani di sicuro avvenire nel campo dell’atletica italiana. I suoi risultati ottenuti nel salto in lungo sono sicuramente eccellenti e lo pongono al vertice della sua categoria, seguito con grande attenzione dai tecnici della Nazionale Italiana. Nella categoria allievi il suo personale è di 7,56 metri e recentemente ai campionati mondiali studenteschi di Brasilia si è classificato al quinto posto con la misura di 7,15 mentre in Ucraina a Donetsk ai campionati mondiali under 18 ha realizzato la misura di 7,37. Un atleta in ascesa con ampi margini di miglioramento che potrebbe ottenere anche risultati probanti anche nel salto triplo e che è stato al centro di una tavola rotonda, che si è svolta a livello regionale a Palermo dove hanno partecipato il suo allenatore, Carmelo Giarrizzo, il medico sportivo, Angelo Sberna, che dirige il centro di medicina dello sport provinciale, e la sua massaggiatrice Antonella Manna, laureata in Scienze Motorie. Un trio che ha seguito il ragazzo con grande attenzione, impegno e soprattutto sul piano scientifico-medico. Il dato più appariscente è che Filippo Randazzo, pur avendo, quest’anno, svolto tante gare ad alto livello e con misure superiori ai sette metri, non ha mai subito infortuni muscolari e dire che i saltatori in lungo hanno caviglie tendini a rischio. “Molto dipende da un’alimentazione corretta, genuina ed efficace – ha dichiarato il dottor Angelo Sberna – degli allenamenti razionali ed intelligenti, senza forzature, tenendo conto della struttura fisica del ragazzo, migliorandolo anche nella tecnica del salto. Questo spiega il suo crescendo nel 2013 dove è passato da 7,03 metri al 7,57, che sicuramente è migliorabile se Filippo farà una preparazione invernale adeguata”. Il dato più significativo è proprio niente infortuni, la dottoressa Manna gli effettua dei massaggi specifici, controlli medici periodici e qualche volta, se è il caso, qualche agopuntura. Il 2014, a due anni dalle Olimpiadi del Brasile potrebbe essere l’anno buono per assistere all’esplosione di Filippo Randazzo, non bisogna dimenticare che ha fatto meglio di Andrew Howe, quindi un pensierino anche se piccolo bisogna farlo, basta continuare ad allenarsi con impegno e costanza ed alimentarsi al meglio e correttamente.