Valguarnera. Interlicchia si dimette da presidente 3^ commissione per contrasti col sindaco

Valguarnera. Il presidente della 3^ commissione Bilancio e Patrimonio, Giuseppe Interlicchia, consigliere di opposizione, si dimette dalla carica per contrasti con l’amministrazione comunale. Un gesto eclatante, legato ai contenuti e ai tempi di approvazione del Bilancio di previsione, avvenuti proprio l’ultimo giorno dell’anno. “A un anno e mezzo dalla scadenza del mandato elettorale e dopo circa 65 riunioni- afferma Interlicchia- rassegno le dimissioni da Presidente e ringrazio i componenti consiglieri comunali per la fiducia accordatami. Il mio lavoro –aggiunge- è stato vanificato, in tutto o in parte dall’atteggiamento e dal “modus operandi” di questo Sindaco e di questa Giunta comunale, senza peso politico e valore aggiunto, incapace di programmare per il futuro e di gestire e ottimizzare le risorse a disposizione.” Questo l’atto di accusa: i bilanci di previsione approvati il 30 dicembre di ogni anno, hanno impedito ai consiglieri comunali di entrare nel merito per garantire i buoni libro, il rimborso dei canoni di depurazione, agevolazioni per la Tarsu/Tares, Imu e Add.le Irpef. Incongruenze nei bilanci, sulla spesa del personale, sui residui attivi e passivi dell’Ente rilevati dalla Corte dei Conti che tra l’altro, non si è ancora espressa sulla questione assai cavillosa della Telecom che avrebbe prodotto danni economici al Comune. Ed ancora: i responsabili dei Servizi Finanziari hanno reso difficoltosi i lavori della commissione, il reperimento e la rendicontazione dei dati e i tempi di evasione delle richieste. Per ultima, la questione dell’Imu sottovalutata tanto dai tecnici che dal Sindaco con la sua Giunta. “La prassi, in questo consiglio comunale e per alcuni consiglieri –sottolinea Interlicchia- è quella di approvare tutti gli atti provenienti dalla Giunta senza entrare nel merito purché muniti di pareri favorevoli, dando per buono tutto e chiudendo anche gli occhi di fronte alle sciocchezze commesse; ebbene -conclude- l’anno scorso l’aumento dell’Imu per la secondaria abitazione al 10,6%, con pareri favorevoli e terrorismo politico di tecnici e politici, si è rivelata sbagliata per i cittadini e azzeccatissima per le casse comunali. I dati definitivi hanno dimostrato come l’ente abbia incassato circa 120.000 euro in più del gettito previsto ed approvato in consiglio comunale da alcuni consiglieri che hanno vessato inutilmente i cittadini in un periodo di crisi e dimostrato di essere lontani dai loro bisogni”.
Rino Caltagirone