Nomine Provincia Enna, ex Pres Consiglio: Commissario offusca neutralità che caratterizza suo ruolo

Enna. Sulla polemica sollevata da alcuni Consiglieri comunali -tutti vicini all’area di centro sinistra- del Comune capoluogo in ordine alle designazioni politiche effettuate dal Commissario Straordinario della Provincia regionale di Enna Dott. Caccamo in alcuni Enti collegati chiediamo il parere di Massimo Greco che oltre ad essere stato il Presidente del Consiglio Provinciale è uno studioso di politiche pubbliche locali.

Cosa ne pensa di queste designazioni fatte dal Commissario Caccamo?

Sotto l’aspetto prettamente istituzionale ritengo che le designazioni fatte appartengano al regolare agire istituzionale di chi ha la rappresentanza legale di un Ente che, ancorchè destinato ad essere riformato, ha l’obbligo di assicurare il funzionamento degli organi ad esso a vario titolo collegati. La continuità dell’azione amministrativa è infatti un principio del nostro ordinamento che non può essere disatteso, neanche in presenza di una gestione commissariale dell’Ente pubblico.

Ma queste persone sono state scelte dal Commissario per particolari meriti?

Le persone designate non sono l’esito di una procedura concorsuale, ma riflettono il giudizio di affidabilità espresso attraverso la nomina, ovvero la fiducia sulla capacità dei nominati di rappresentare gli indirizzi di chi li ha designati, orientando l’azione dell’organismo nel quale si trovano ad operare in senso quanto più possibile conforme agli interessi di chi ha conferito loro l’incarico. In tale contesto, oltre al carattere rappresentativo degli interessi dell’Ente, la designazione assume anche connotati fiduciari, esprimendo così un valore non più neutrale, ossia di mera rappresentanza, ma di vera e propria espansione all’esterno, della volontà politica di chi ha effettuato la nomina.

Viste le persone designate, la volontà politica è quella del Commissario Caccamo o del suggeritore?

Ovviamente la volontà politica non può non essere quella del Commissario. In genere i Commissari straordinari di un Ente locale seguono tre strade, o designano persone suggerite dalle diverse forze politiche locali distribuite equamente, o designano personalità della società civile manifestamente al di sopra della parti politiche, ovvero designano funzionari dello stesso Ente. Se nel caso in specie il Commissario Caccamo non ha optato per nessuna delle tre soluzioni indicando tutte persone riconducibili ad una precisa area politica, mentre ha certamente sbagliato sul piano dell’opportunità politica, rischia di offuscare la funzione di neutralità che deve caratterizzare il suo ruolo.