Province Sicilia, voto finale in commissione: riforma epocale? un guazzabuglio istituzionale

Con l’approvazione del disegno di legge sulla riforma della province , si è consumata, oggi, forse la pagina più buia dal punto di vista della qualità e capacità legislativa dell’ARS – per supportare uno dei tanti “spot” annunciati in pompa magna dal Presidente Crocetta nei vari salotti televisivi (Giletti in primis), una maggioranza raccogliticcia è stata “obbligata” a votare un obbrobrio incostituzionale pur di mandare in Aula un disegno di legge qualsiasi – basti pensare che in sede di dichiarazioni di voto gli on.li Panepinto (PD, Rinaldi (PD), Miccichè (UDC), Tamaio (DRS), oltre ovviamente alle dichiarazioni di tutte le opposizioni naturalmente contrarie alla legge, nelle quali i suddetti deputati della “cosiddetta” maggioranza hanno messo a verbale che presenteranno emendamenti per prevedere l’elezione diretta dei componenti dei nuovi enti territoriali intermedi, e ciò per rendere costituzionale un testo, che attualmente non lo è, e per rispetto della democrazia e dei cittadini elettori. E’ appena il caso qui di sottolineare che tutti i soggetti auditi in Commissione (ANCI, URPS, SINDACATI, SINDACI e soprattutto esperti costituzionalisti) hanno letteralmente stroncato il disegno di legge in tutte le sue previsioni e fondamentalmente laddove prevede la elezione di secondo livello, affermando, concordemente e con numerose sentenze della Corte Costituzionale, depositate agli atti, che l’elezione degli organi degli enti territoriali intermedi deve essere diretta e di primo grado. E’ ancora il caso di sottolineare che il governo ha presentato e via via ritirato ben cinque disegni di legge diversi, per poi arrivare al culmine della follia istituzionale di presentare e contemporaneamente ritirare emendamenti di riscrittura dei vari articoli, o addirittura, con il Presidente Crocetta, che a fronte dei rilievi che venivano mossi dai commissari e dagli uffici proponeva soluzioni che subito dopo, di fronte ad ulteriori rilievi, capovolgeva nel contrario di quello che aveva detto un minuto prima, purchè si arrivasse comunque ad un esito, in un crescendo “Rossiniano” che è la più clamorosa delle conferme che a “lui” interessa solo supportare il suo “spot” da Giletti. Annunciamo, sin da adesso, che presenteremo in Aula eccezione di incostituzionalità del testo in via preliminare, e ovviamente siamo certi che il Commissario dello Stato, che ha dimostrato tutta la sua imparzialità, non potrà esimersi dal bocciare la legge- i cittadini devono sapere che gli si vuole togliere il diritto di voto per lasciare il posto ai trombati della politica e agli amici degli amici, moltiplicando i centri di spesa senza il controllo degli elettori attraverso le nomine dirette utili a sfamare gli appetiti del Presidente e della sua maggioranza.
Questo il pensiero dell’on. Santi Formica (Forza Italia – Lista Musumeci)

“Più che una riforma epocale un “brodino” per il governatore Crocetta, che è ormai prigioniero della sua litigiosa e quanto mai divisa maggioranza e dei suoi annunci televisivi, che, alla luce di quanto visto, non è in grado di mantenere”. E più che critico il gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 Stelle sul ddl sui liberi consorzi che sostituiranno le Province, che oggi ha avuto il voto finale in commissione Affari istituzionali. “Le uniche cose da salvare di questo ddl – afferma Salvatore Siragusa – sono la scomparsa degli organi politici e la proposta (la cui fattibilità è ancora tutta da verificare,considerate le divisioni tra governo e maggioranza) di sottoporre a referendum consultivo ai siciliani la scelta se eleggere direttamente o meno il presidente del libero consorzio”. “Abbiamo rispettato il nostro impegno – afferma il neo-capogruppo Francesco Cappello – ma in aula apriremo un nuovo perché non è questa la riforma per la quale abbiamo lottato. Staneremo il governo, grande assente ai lavori della commissione.”
“Le continue marce indietro del governo, che ha ritirato quasi tutti i suoi emendamenti – aggiunge Salvatore Siragusa – hanno tolto anche quel poco di reale sostanza a questa legge. In aula si aprirà una partita nuova tra il Movimento, pronto a cercare di riportare la norma sul piano di una reale, nuova concezione degli enti intermedi, e i partiti, che proveranno a fare di tutto per restaurare lo status quo. Vedremo se Crocetta manterrà veramente le promesse fatte in tv”.