Spese elettorali, tra i venti i Comuni siciliani inadempienti anche Piazza Armerina

piazza armerina comuneDai venti Comuni siciliani in cui si è votato nel 2013, non è stata trasmessa alcuna informazione alla sezione di controllo della Corte dei conti Palermo e per la provincia di Enna a risultare inadempiente il Comune di Piazza Armerina.

Benché una legge del 2012 preveda il controllo delle spese elettorali sostenute, oltre che dai candidati, anche dai partiti e dai movimenti politici non è stata trasmessa alcuna informazione alla sezione di controllo della Corte dei conti. La legge, che ha l’obiettivo di combattere il finanziamento illecito, prevede che siano i presidenti dei consigli comunali a inoltrare alla magistratura contabile il prospetto delle spese sostenute e le fonti di finanziamento. L’obbligo scatta per i Comuni con popolazione superiore ai quindicimila abitanti. Per gli inadempienti è prevista una sanzione pecuniaria che va da cinquanta a cinquecentomila euro. Lo scorso 22 gennaio, dalla sede della sezione di controllo della Corte dei conti sono partite venti raccomandate con ricevuta di ritorno, con la richiesta delle spese elettorali sostenute da partiti e movimenti. Se dovesse continuare il silenzio, scatteranno le sanzioni pecuniarie che vanno da cinquantamila a cinquentomila euro.