Calascibetta. Dimenticata la SS 290, non si hanno più notizie

calascibetta frana ss290Calascibetta.  Può rimanere per due anni chiusa al traffico, tra l’indifferenza delle istituzioni, una statale di vitale importanza? La classe politica può “dimenticarsi” soprattutto di quei pendolari che sino a qualche anno fa attraversavano comodamente la Statale 290 per raggiungere Nicosia, Sperlinga, il borgo di Cacchiamo, Villapriolo, Villadoro, ma anche alcuni centri del palermitano, mentre oggi sono costretti a percorre strade alternative, anche rischiose? La risposta sembrerebbe di “si”. Non fosse altro perché il tratto della statale 290, quello che da Calascibetta giunge al bivio Villapriolo, dopo ventiquattro mesi continua a rimanere interdetto agli automobilisti e forse lo rimarrà per sempre. La statale è invasa ancora oggi dai macigni caduti dalla parete rocciosa situata lungo un’area che ricade all’interno del Demanio Forestale in contrada Gaspa La Torre (territorio di Villarosa). Intanto l’indignazione dei cittadini è forte. “Ci chiediamo dove sono i politici regionali dell’Ennese e quale peso hanno all’interno dell’Ars” è il commento di alcuni pendolari. L’attuale vicepresidente vicario dell’Assemblea regionale siciliana Antonio Venturino, intervistato il giorno dell’insediamento all’Ars, ai nostri microfoni disse: “Come rappresentante politico della provincia di Enna, uno dei miei sogni sarebbe quello di vedere le strade dell’Ennese praticabili, sicure”. In altre province però qualcosa si muove. Sempre lungo la statale 290, in territorio palermitano (zona di Alimena), gli operai, nel 2013, hanno effettuato importanti opere al fine di rendere in futuro l’arteria percorribile. Forse da quelle parti la classe politica ha più “peso” rispetto quella dell’Ennese? Più di una anno fa, a dire il vero, il presidente dell’allora consiglio comunale xibetano, Tonino Messina, si era prodigato nel trovare la “strada” politica regionale, ma il tentativo di realizzare un provvisorio bay-pass non andò in porto sia per la solita burocrazia sia perché il proprietario del terreno, dove sarebbe dovuta nascere la strada alternativa, chiese per l’esproprio una somma elevata. Così il sindaco di Villarosa, Franco Costanza, decise, grazie anche all’aiuto economico dell’Anas, di intraprendere un’altra soluzione: rendere percorribile la strada che attraversa il bosco di Gaspa, la Lago-Stelo, che fu asfaltata. Una strada stretta percorribile solamente dagli automobilisti; pullman e mezzi pesanti sono costretti a muoversi lungo altre strade.
Disagi, insomma. Come quelli di natura economica che continua ad avere Alberto Spinoso, gestore dell’unica attività commerciale, un bar, presente nel borgo di Cacchiamo, 200 abitanti, ubicato a venti chilometri da Calascibetta, nel “cuore” della Sicilia. «Quando la statale era tutta percorribile avevamo più clienti, gli autotrasportatori si fermavano, facevano colazione, si prendevano un caffè – spiega Alberto – adesso si fa fatica ad arrivare a fine mese. Nel 2013 abbiamo investito somme per questa attività, speriamo che questi sacrifici economici non risultino inutili». Ma i disagi non mancano neppure per alcune grosse attività commerciali presenti a Villapriolo. Cosa fare allora? L’Anas ha sempre detto che se prima non verrà messo in sicurezza l’intero costone roccioso non procederà a sgomberare la strada dai massi. Intanto alcuni cittadini vogliono chiedere, come è avvenuto in passato, l’intervento del prefetto di Enna.
Francesco Librizzi