ARS vara sottocommissione rifiuti, al tavolo sindacati, imprese e ambientalisti

gestione rifiutiUna nuova freccia all’arco della lotta contro i rifiuti. Nasce all’Ars la sottocommissione rifiiuti, voluta dal presidente dalla quarta commissione, il Cinquestelle Giampiero Trizzino.

Si occuperà degli aspetti ambientali, lavorativi e dell’impiantistica.

Ne faranno parte, oltre ai deputati dell’Ars, anche le sigle sindacali, le imprese del settore e le associazioni ambientaliste.

“In Sicilia – dice Trizzino – accade di tutto, accade anche che il piano regionale dei rifiuti venga prima approvato e poi sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), quando la legge prevede esattamente il contrario: prima si procede a VAS e poi si approva. In commissione l’assessore Marino ha affermato ciò che già sapevamo e cioè che il piano nasce già vecchio e necessita di essere aggiornato, ecco perché è emersa l’esigenza di creare una sottocommissione sul tema dei rifiuti, per sedersi ad un tavolo insieme ai soggetti interessati, dalle associazioni ambientaliste, alle imprese, affinché si individuino le modifiche necessarie”.






Il senatore della Lega Paolo Arrigoni, segretario della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) di Palazzo Madama, ha sollecitato con una interrogazione parlamentare il Ministero dell’Interno e dell’Ambiente perché sia fatta chiarezza sull’operato dei Prefetti di Palermo, Enna, Caltanissetta e Messina in relazione all’approvazione del bando di gara dell’appalto per il ciclo interrato dei rifiuti della regione Sicilia. “Il rischio – rileva Arrigoni – è che non ci sia stato un corretto adempimento formale da parte dei prefetti, ai quali, come disposto dalla conversione del decreto legge 42/2013, spetta il compito di vigilanza e di controllo preventivo sull’operato del commissario”. “Quel che non è chiaro – prosegue – è se, come impongono le norme di legge, il parere dei prefetti sia stato richiesto per il provvedimento approvato dal Commissario Delegato. Inoltre, sembrerebbe che il bando abbia seguito un criterio di assegnazione discrezionale, quello dell’offerta più vantaggiosa, invece del necessario criterio del massimo ribasso”.