Conferenza sulla legalità del Comandante provinciale dei Carabinbieri di Enna presso l’Istituto “E. Fermi” di Catenanuova

Il Colonnello Daidone uno per uno, a voler rimarcare “fisicamente” e concretamente la fiducia che l’Arma e lo Stato ripongono nelle nuove generazioni, (che non hanno colpa per gli errori degli adulti), con ”l’incarico” però, personale per ciascuno, di volersi tenere lontano dalla droga e dall’illegalità in modo da poter costruire, da veri cittadini, giorno per giorno, il proprio futuro e contribuire a far parlare bene (e non più di criminalità), nei prossimi anni, il proprio paese.

Nel corso della mattinata odierna il Ten. Col. Baldassare Daidone, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Enna, accompagnato dal Cap. Michele Cannizzaro, comandante del Nucleo Investigativo, mantenendo fede alla promessa di un nuovo incontro preso con la Direzione scolastica e con gli studenti di Catenanuova un anno addietro, ha tenuto una piccola conferenza sulla legalità dell’ Istituto Comprensivo E. Fermi. A riceverlo la dirigente, Prof.ssa Agata Rainieri. 

 Si è trattato di un incontro “speciale”, diverso dalle diverse decine di incontri tenuti nel corso di questi ultimi anni dal Colonnello Daidone, in quanto tenuto a Catenanuova a distanza di pochi giorni dall’Operazione Go Kart, che solo in quel centro ha registrato l’arresto di 15 persone.

Catenanuova studenti Fermi Carabinieri

 Era palpabile quindi una certa “emozione” negli occhi di tutti, sia da parte dei ragazzi che hanno visto il loro paese stravolto dalla vicenda giudiziaria che è diventata cronaca su tutti i giornali, sia anche da parte dei Carabinieri che, secondo il Colonnello Daidone, hanno dovuto compiere il loro dovere, comprendendo purtroppo, e quasi scusandosi con i presenti, che ciò aveva finito inevitabilmente per stravolgere gli affetti e la vita di molte famiglie e anche di numerosi ragazzi che non ha alcuna responsabilità in quello che hanno commesso gli adulti.

 Agli occhi dei giovani studenti si è questa volta effettivamente concretizzato quello che da tempo viene proposto come principio generale al quale fare riferimento per corretta vita civile e sociale di ciascuno: il crimine o l’ illegalità in generale non portano da nessuna parte e non sono il presupposto di una vita agiata o felice; a certi livelli, infatti,  si rischia di finire uccisi da qualcuno che è criminalmente più spietato o, ben che vada, si finisce comunque per essere arrestati.

 E’ stato dunque affermato che, ferma restando la possibilità che ciascuna delle persone che è stata raggiunta da uno dei provvedimenti giudiziari che hanno colpito anche dei cittadini di Catenanuova, avrà la possibilità di difendere e di spiegare la propria posizione, è indubbio che numerosi gravissimi fatti di sangue sono comunque avvenuti a Catenanuova negli ultimi anni, e che tutti sono indiscutibilmente collegati al tentativo di conquistare la gestione degli affari illeciti e tra questi, certamente, il controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti, di cui risultano fare uso, molto spesso, soprattutto i giovanissimi.

 Vi è stata dunque un’esortazione da parte dei Carabinieri al fine di far comprendere quanto importante è la parte che ciascuno dei piccoli studenti presenti è in grado di  fare per fare in modo che questa catena di sangue e illegalità venga spezzata. Basterebbe che ciascuno degli appartenenti alle giovani generazioni in crescita a Catenanuova (come negli altri paesi) rifiutasse fermamente di avvicinarsi, anche solo per scherzo, al mondo della droga, per fare in modo che nessun provento illecito finisca poi nelle mani della criminalità organizzata.

 Vi è stata quindi una proposta: riuscire a cambiare la vita di Catenanuova, richiedendo ai giovani studenti presenti di essere per primi i protagonisti, sia del loro vita che del futuro civile della loro cittadina.  E’ “abbastanza semplice” scrivere su uno striscione “abbasso la mafia” o partecipare ad una manifestazione a favore della legalità, un po’ più difficile, quando si arriva all’età dell’adolescenza, è mantenere fede ai suddetti principi e impostare la propria vita su comportamenti corretti.

 Comportarsi bene, rispettare la scuola dove si vive, rispettare gli altri, mantenere le amicizie giuste, tentare di aiutare chi sta sbagliando, dire no alla marjuana, alla cocaina ed a tutte le droghe, far capire anche in famiglia che collaborare con la giustizia ed aiutare le forze dell’ordine: questi sono i modi per cercare di costruirsi un futuro un po’ più certo e contribuire anche a riscattare la storia del proprio paese.