TIA. Ato EnnaEuno manda in dissesto i Comuni di Enna, Nicosia, Barrafranca e Valguarnera?

rifiuti 4 pallePrimo giorno di Quaresima amaro per 4 Comuni che hanno ottenuto l’annullamento della Tia 2007, ma che tra oggi e domani si vedranno recapitare le relative fatture a carico delle casse municipali. A ricevere la fattura quale “titolare” del debito sono i Comuni di Enna, Nicosia e Barrafranca a carico dei quali l’Ato EnnaEuno ha emesso le fatture per il servizio di igiene ambientale del 2006 e del 2007, mentre al Comune di Valguarnera per il momento verrà chiesto solo il saldo relativo al 2006. Si tratta dei Comuni i cui sindaci hanno chiesto e ottenuto l’annullamento della Tia perché la tariffa non era stata deliberata nelle forme di legge. Si tratta di cifre tali da mandare in dissesto le casse dei 4 Comuni, se si considera che per Nicosia si tratta di circa 2 milioni di euro, che comunque devono essere pagati perché il servizio è stato prestato. “Si tratta di un atto dovuto al quale – ha spiegato il commissario liquidatore Giovanni Interlicchia – non potevamo sottrarci, essendo l’Ato in liquidazione e dovendo pertanto, nella veste di liquidatori, certificare le entrate e garantirle con crediti esigibili che come tali devono identificare il soggetto che deve le somme”. In questo caso sono i Comuni che hanno chiesto e ottenuto l’annullamento della Tia, il che vuol dire che se altri Comuni lo chiederanno, riceveranno le fatture per i relativi importi. Il servizio risulta prestato nei Comuni e quindi sono questi gli Enti, tra l’altro già obbligati a versamenti ed anticipazioni, che devono coprire il costo in veste di soci dell’Ato. Le fatture intimeranno un termine per il pagamento, si presume entro il 30 aprile, data dopo la quale gli Ato dovrebbero essere definitivamente sciolti. Se i pagamenti arriveranno si può ritenere che uno degli ultimi atti del collegio di liquidazione dell’Ato, sarà l’avvio delle procedure per i decreti ingiuntivi e i pignoramenti per i Comuni debitori. Il Comune di Nicosia a questo punto si troverà nella veste di destinatario di un decreto ingiuntivo per debiti verso l’Ato, quando solo pochi mesi fa è stato titolare di un decreto ingiuntivo a carico dell’Ato, per 2 milioni di euro che il Comune vanta per anticipazioni del 2005 e 2006. Il giudice ha ritenuto l’Ato impignorabile.

tia 2006_2007L’annullamento delle bollette Tia 2006 e 2007 da parte del collegio di liquidazione dell’Ato Ennaeuno, determina che queste dovranno essere nuovamente emesse dai Comuni sull’ultima tariffa che risulta legittimamente adottata con delibera dei consigli comunali di Enna, Nicosia, Barrafranca, Valguarnera. Questi Comuni, se non se ne aggiungeranno altri, dovranno stabilire l’anno in cui i consigli hanno deliberato le tariffe e applicare al servizio delle due annualità annullate, la tariffa legittima, quindi dovranno emettere le bollette e procedere all’incasso. Si tratta di una procedura che richiede alcune settimane di tempo, quindi si dovrà attendere che i cittadini paghino. I Comuni nel frattempo si ritroveranno con fatture da saldare e quasi sicuramente con decreti ingiuntivi per il totale del costo del servizio fatturato. Se si dovesse arrivare ai pignoramenti delle casse municipali per i 4 Comuni si profilerebbe la paralisi fino a quando non avranno saldato il debito. Con i gravi problemi di liquidità dei Comuni sarà difficile pagare le somme richieste e poi attendere l’incasso delle bollette dopo la loro emissione e comunque i Comuni dovranno fare i conti con l’endemica e fisiologica evasione a causa della quale difficilmente rientreranno in tempi brevi nelle somme versate all’Ato. Ma nella vicenda si profila un altro aspetto di rilievo che riguarda gli utenti che hanno già pagato le bollette 2006 e 2007 che sono state annullate. Questi utenti, trattandosi di annullamento, dovranno chiedere il rimborso delle somme che hanno pagato e dovranno avanzare la richiesta al Comune di residenza che è tenuto al rimborso. Gli utenti riceveranno poi le bollette calcolate sulla tariffa approvata legittimamente e provvederanno a pagare. In sostanza i Comuni oltre a dovere fare fronte alle fatture emesse dall’Ato dovranno anche procedere ai rimborsi per i cittadini che, rispettosi delle scadenze, hanno già pagato. Questo per Comuni come Nicosia, dove gli utenti sono i più puntuali e meno propensi all’evasione, significa rimborsi per diverse centinaia di migliaia di euro, se non per oltre un milione. Tra l’altro se gli utenti non chiederanno il rimborso rischiano di pagare due volte, perché comunque riceveranno la bolletta emessa sulla base della tariffa legittima.