Sunia Cgil Enna su alloggi popolari e la tragedia di Leonforte

alloggi popolariEnna. Anche il Sunia Cgil provinciale ha voluto esprimere il proprio sconcerto per la triste vicenda accaduta presso il comune di Leonforte in occasione del sorteggio per l’assegnazione di alloggi popolari, quando Michele La Delfa ha tentato di darsi fuoco, e solo il tempestivo intervento del sindaco Francesco Sinatra, che è vigile del fuoco, ha evitato che si consumasse una tragedia. “Questa vicenda, frutto di anni di esasperazione, disperazione e anche di promesse non mantenute – dichiara Giovanna D’Alia,responsabile del Sunia Cgil – deve fare riflettere tutti coloro che hanno delle responsabilità nei confronti dei cittadini. La crisi economica che sta attraversando il nostro paese da anni, per la Sicilia e per la provincia ennese in particolare, e ancor più grave perchè siamo da sempre in crisi e indietro rispetto al resto dell’Italia”.
“Il problema sfratti – prosegue la responsabile del Sunia – è un’emergenza nazionale e anche della provincia ennese, la richiesta di alloggi a prezzi sostenibili in un momento di crisi come quello che si sta vivendo, diventa sempre più pressante e improrogabile, non si può pensare di gestire il patrimonio degli alloggi pubblici con leggerezza e trascuratezza. La Regione siciliana non ha mai affrontato il problema in modo strutturale e serio, non ha mai legiferato in materia di edilizia residenziale pubblica, si è limitata a recepire la normativa nazionale senza innovare e pensare ad un piano adatto per la Sicilia, preoccupandosi, però di sopprimere le commissioni per l’assegnazione degli alloggi, che erano un organo collegiale importante ma utilizzato male. Ad Enna è gia stato pubblicato il bando per l’assegnazione di alloggi popolari e le domande si possono presentare fino al 14 aprile. La gente si presenta presso agli sportelli del Sunia di Via Carducci per la compilazione della domanda e chiede quanti alloggi ci sono da assegnare? 160 oppure 60. Insomma si danno i numeri a casaccio. L’assessore comunale Vittorio Di Gangi interpellato non ha dato alcuna risposta, sarebbe bello saper dare un numero quanto meno approssimativo per dare qualche risposta concreta alla gente che lo chiede. La gente – conferma Giovanna D’Alia – ha bisogno di risposte e il sindacato non può essere utilizzato solo per compilare le domande o dare il proprio contributo per il bando come è stato fatto, ci piacerebbe essere coinvolti e saperne di più per essere veramente partecipi e dare una mano. La chiusura dei palazzi non è salutare in momenti di crisi e disperazione, c’e bisogno di concertazione e condivisione”.