Villarosa: XIX Giornata della memoria e dell’Impegno

villarosa Pio LatorreVillarosa. E’ stata una giornata forte, carica di emozioni e riflessioni quella che si è vissuta sabato scorso all’Istituto comprensivo «De Simone» di Villarosa. Una mattinata veramente emozionante e toccante che ha rapito gli occhi e il cuore delle autorità, dei tantissimi cittadini presenti, ma soprattutto dei ragazzi, ben 400, delle elementari e medie che hanno celebrato in forma solenne, avendo il De Simone aderito alla proposta dell’associazione Libera, la XIX Giornata della memoria e dell’Impegno. “Radici di memoria, frutti d’impegno” è stata battezzata l’iniziativa, il cui scopo è quello di ricordare e onorare il nome e il volto di tanti uomini, donne e persino bambini, vittime innocenti della mafia e della criminalità organizzata. Il ritrovarsi, dunque, ancora una volta nel luogo privilegiato di formazione e di educazione è l’espressione concreta della fiducia che i cittadini pongono verso la scuola, avere il coraggio di guardare in alto, senza perdere la speranza.
«Oggi è un’altra giornata – ha detto il dirigente Bevilacqua nel porgere il saluto agli ospiti – di quelle che realizziamo nell’ambito dei nostri percorsi di educazione alla legalità che ha un significato molto particolare sia per noi che per il territorio, caratterizzato da una serie di situazioni particolari; tra queste, molto grave, il fenomeno mafioso che influisce negativamente su tutti i livelli da un punto di vista economico, sociale e culturale». «Ma i processi educativi – ha tenuto a precisare Bevilacqua – non possono essere portati avanti esclusivamente dalla scuola, anche se non può tirarsi indietro rispetto a tutto ciò che può fare». La manifestazione si è svolta in due momenti, prima nell’aula magna e poi nell’anfiteatro. Nell’aula magna sono stati presentati i lavori realizzati con grandi impegno ed entusiasmo dai ragazzi insieme ai loro insegnanti, proiettato il cortometraggio “Noi Capaci di ricordare” e il filmato “Ricordati di ricordare” realizzati rispettivamente dalla scuola distaccata di Villapriolo e di Villarosa. Mentre nell’anfiteatro, gremito di genitori, nonni, zii, sono stati accolti, al suono della musica eseguita dall’orchestra del De Simone, i ragazzi del Consiglio comunale-baby e di tutte le classi dell’istituto, i quali hanno sfilato innalzando “i frutti realizzati da loro” e che rappresentavano “la memoria delle vittime da ricordare”. Sui frutti erano apposti il nome della vittima, una frase, un disegno, una foto per ricordare e far vivere il sacrificio della persona uccisa dalla criminalità mafiosa, tra cui gli ennesi Boris Giuliano, Giuseppe Bodenza, Silvano Franzolin, Calogero Di Bona, Giuseppe Di Lavore e Luigi Di Barca. «A loro – hanno detto i ragazzi della baby – giunta Chiara, Sofia, Ilaria, Alessio, Milena, Giulio, Francesco e Giada- e a tutti quelli che hanno lottato e a quelli che continuano a lottare per la libertà, la legalità, la giustizia, l’onesta il nostro grazie perché con il loro sacrificio possa nascere un mondo migliore». Il momento più emozionante della manifestazione è stato il minuto di silenzio, l’inno di Mameli e la declamazione dei nomi delle vittime della mafia. Presenti alla manifestazione il viceprefetto Anna Rita Pirrera, il vice sindaco Katya Rapè, il comandante provinciale dei carabinieri Baldassare Daidone, il primo dirigente della questura Aldo Fusco, il capitano della Guardia di Finanza Salvatore Seddio, il presidente della fondazione “Calogero Di Bona” Biagio Nicosia. Inoltre in mezzo al pubblico numerosi assessori e consiglieri comunali e l’ex sindaco degli anni ’60, prof. Mario Montalbano, con la moglie Paolina.

villarosa consiglio comunale ragazziImportanti e significativi sono stati i contributi delle autorità nel corso della manifestazione. Il vice prefetto Pirrera ha detto: «La legalità e l’impegno delle regole devono essere la nostra forza. Un ringraziamento al preside per questa iniziativa validissima, unica in provincia così importante e così piena di significato». Mentre il vicesindaco Rapè ha aggiunto: «Porto il saluto dell’amministrazione comunale e del sindaco Costanza, impegnato oggi fuori sede. Do il benvenuto nella nostra città al vice prefetto e a tutte le forze dell’ordine che hanno voluto essere presenti così numerose con noi. Questo è un momento in cui la nostra comunità in particolare sente il bisogno di avere lo Stato vicino. Oggi è il giorno per ricordare le vittime della mafia ma è anche il momento per ribadire il nostro impegno di operare con alto senso del dovere, di praticare la legalità per essere di esempio ai nostri ragazzi. Ringrazio il dirigente scolastico, tutti i docenti e i ragazzi da sempre sensibili nel portare avanti e promuovere la tematica della legalità».
All’incontro presente anche il dirigente Fusco che ha detto: «Sono onorato di essere qua. Prendo spunto da una frase di Gesualdo Bufalino “La mafia si sconfiggerà con un esercito di maestri” per dire che c’è l’esigenza di innalzare sempre di più il livello della cultura e della formazione».
Il tenente colonnello Daidone a sua volta ha dichiarato: «Quando vedo scuole e studenti mi viene sempre la voglia di parlare, di dire qualcosa. Noto con piacere che c’è una certa tendenza a rinnovare questi appuntamenti. Ma dobbiamo fare in modo che questi siano ripetuti nel tempo. Se tutto si riduce a una sola giornata, come oggi, il sacrificio delle tante persone che abbiamo ricordato non è servito a nulla». Daidone ha sottolineato come Villarosa sia «un paese difficile, più volte menzionato dai collaboratori di giustizia». Quindi ha ricordato che «negli anni ‘90 il pentito Gaetano Leonardo parlava di 5 famiglie mafiose nell’ambito del circondario di Enna. La prima a Enna, poi Calascibetta, Villarosa, Barrafranca e Pietraperzia. Vent’anni fa qui – ha affermato – c’è stata una guerra di mafia e tanti morti, abbiamo persone che sono state detenute per mafia e persone che ancora sono sottoposte a procedimento. Come si vede Villarosa non è immune da questo fenomeno. Ora sicuramente qualcosa la possiamo fare se c’è voglia di riscatto e di rinnovamento». Quindi Daidone ha messo in guardia tutti i giovani studenti dal pericolo della droga e dalla frequentazione delle cattive compagnie: «Se c’è qualcuno – ha spiegato – che vende hashish o marijuana, vuol dire che ci sono persone che la comprano. A cosa serve se adesso ci mettiamo la maglietta bianca e poi di sera andiamo al pub e ci fumiamo lo spinello? Così non facciamo altro che alimentare il mercato della criminalità organizzata. Consideriamo inoltre che tutti i tossicodipendenti che ho conosciuto hanno iniziato dalle droghe leggere per passare poi a quelle pesanti. Tra ragazzi è ovvio che quelli più attenzionati sono quelli che fumano la canna più grossa, mentre quello che non fuma viene snobbato. Invece, bisognerebbe ammirare, e qui mi rivolgo alle ragazze, quelli che vanno bene a scuola perché sono queste le persone che possono costruire un futuro migliore». Infine ha esortato tutti a collaborare con le forze dell’ordine. «Perché noi siamo dalla vostra parte. E’ possibile che a Villarosa succeda un fatto e mai nessuno sa niente? Diamoci da fare». Nel corso dell’incontro anche il capitano Seddio ha detto: «L’attività odierna è sicuramente meritoria, perché non possiamo fare a meno dell’educazione per formare ottimi cittadini che non abbiano la mentalità mafiosa», mentre Biagio Nicosia ha sostenuto: «Andiamo avanti tutti insieme scuola, istituzioni, società civile per essere orgogliosi delle nostre origini».


Pietro Lisacchi