Enna. Indagati per abuso d’ufficio i Sindaci Agnello e Garofalo + altri 10

enna sindaci agnello garofaloLa Procura di Enna ha notificato dieci informazioni di garanzia nei confronti di politici e tecnici per tre presunti abusi d’ufficio al Comune capoluogo (uno solo tentato). Fra gli indagati figurano due sindaci, l’attuale primo cittadino Paolo Garofalo e il suo predecessore Rino Agnello. Ci sono poi ex assessori, funzionari, componenti del nucleo di valutazione dell’ente e un docente dell’università di Catania, per non aver comunicato un incarico da parte del comune. L’atto notificato contiene anche l’avviso di conclusione delle indagini.
L’inchiesta è stata svolta dalla Digos e coordinata dai procuratori Ugo Rossi e Francesco Rio. Agnello è indagato insieme a Peppe La Porta e Roberto Pregadio, ex assessori, per una delibera del 2009 con cui l’amministrazione revocò la costituzione di parte civile al processo per i conti truccati del Comune perchè ai responsabili non fu contestata l’aggravante di aver provocato un danno rilevante. Garofalo è indagato per presunto abuso d’ufficio relativo alla nomina del “nucleo di valutazione” dove 3 componenti sarebbero privi di indipendenza (due candidati nelle liste del sindaco ed uno dipendente di cooperativa affidataria di un servizio per conto del Comune). Il Sindaco Garofalo è anche indagato per presunto tentativo d’abuso d’ufficio perchè avrebbe tentato di costringere il dirigente dell’ufficio legale del Comune ad accettare l’incarico ad interim della dirigenza dello staff di Polizia Locale oltre al suo incarico di di dirigente dello staff II Affari Legali. Garofalo, infine, avrebbe minacciato azioni disciplinari.


Da fonti accreditate della Procura di Enna la notizia che nell’atto di conclusione delle indagini a carico dell’attuale sindaco di Enna, Paolo Garofalo, sia indicato l’art. 317 del codice penale che riguarda l’ipotesi di reato di tentata concussione per quanto riguarda la vicenda relativa alla denuncia ricevuta da parte della dirigente dell’ufficio legale del comune di Enna. Le ipotesi di reato riportate sino ad ora per questo caso, riguardavano il tentato abuso di ufficio. La differenza tra le due ipotesi, tentato abuso d’ufficio e tentata concussione, entrambi reati contro la pubblica amministrazione, va intesa sia dal punto di vista dell’entità che della pena accessoria eventualmente applicabile. Nel caso della tentata concussione, reato comunque più difficilmente dimostrabile per la sua natura, è prevista l’interdizione anche perpetua dai pubblici uffici tranne nel caso di condanna inferiore a tre anni in cui sarebbe invece temporanea. Nel caso di abuso d’ufficio non è invece prevista. Secondo i fatti sino ad ora noti, il sindaco Garofalo avrebbe tentato di “costringere” la dirigente dell’ufficio legale ad accettare ad interim l’incarico di dirigente della polizia municipale che sarebbe stato in contrasto con la legge, che vieta «il simultaneo svolgimento di attività legale e attività amministrativa», minacciando l’avvio di procedimenti disciplinari. La nomina sarebbe saltata per l’opposizione della dirigente. Confermata, invece, l’ipotesi di reato relativa all’ abuso d’ufficio relativa alla composizione del nucleo di valutazione del comune di Enna. A essere contestata la designazione di tre componenti, a loro volta indagati che sarebbero stati «privi della necessaria indipendenza», in quanto due erano candidati non eletti nelle liste a sostegno del sindaco alle comunali, tra cui un assessore della giunta precedente. Il terzo sarebbe stato dipendente di una cooperativa affidataria di un servizio per conto del Comune.