La riabilitazione psicomotoria e cognitiva nel centro Alzheimer del “Chiello“ di Piazza Armerina

Piazza-Armerina-Centro-Ascolto-AIMALa nuova struttura del centro diurno Alzheimer dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina, diretta dal neurologo dott. Claudio Mellia è entrata in funzione da circa un mese. Già in piena attività la conduzione delle attività di riabilitazione, affidata allo psicomotricista e fisioterapista Giovanni Bongiovanni dell’Azienda sanitaria di Enna. Si tratta di attività molto importante per i soggetti assistiti. “Nel caso di patologie degenerative – spiega  il dottor Bongiovanni – si possono ristabilire utili potenzialità funzionali, alcune funzioni possono essere re-imparate, grazie alla neuroplasticità  del Sistema Nervoso Centrale. Nella sostanza un allenamento adeguato ritarda i processi di invecchiamento cerebrale e in alcuni casi può prevenire o ritardare gli effetti funzionali di processi degenerativi come la demenza di Alzheimer. Si va sia in palestra che nella palestra cognitiva per mantenere al meglio le proprie capacità intellettive, memoria ed attenzione. La riabilitazione psicomotoria, occupazionale e cognitiva risulta un efficace strumento nel trattamento della demenza di Alzheimer. Il programma riabilitativo prevede l’esecuzione quotidiana di un training psicomotorio associato a stimolazioni di natura cognitiva;  si sviluppa come attività di gruppo.
Gli obiettivi del trattamento riabilitativo sono: motivare al movimento; ridurre le condizioni disabilitanti derivanti da inattività;favorire la comunicazione interpersonale e la socializzazione; ottenere un più elevato grado di autonomia personale; raggiungere una migliore qualità di vita, rinforzare le capacità cognitive residue (memoria, attenzione, organizzazione spazio-temporale, ecc.). Intervenire sulla percezione e conoscenza del proprio corpo per una migliore strutturazione dello schema corporeo; favorire l’ottimizzazione e il miglioramento di coordinazione motoria, equilibrio statico e dinamico, forza muscolare, mobilità articolare, controllo posturale. “Nella  mattinata si parte dalle attività sensoriali e motorie, si stimolano i vissuti, pensieri, ricordi e narrazioni. Corpo, emozione, pensiero, e relazione rappresentano i capisaldi dell’azione psicomotoria che si propone e costituiscono i fattori significativi del “ ritrovarsi “. Ogni seduta-incontro ha inizio e termina con il rituale del saluto e dell’accoglienza a favore della capacità di enunciazione del proprio nome e di presentazione nel gruppo che è composto dai quattro agli otto utenti, dal personale preposto, e da alcuni  volontari dell’Aima. “Negli incontri si tende a valorizzare ogni singolo nelle sue capacità e caratteristiche personali – conclude  il dottor Bongiovanni – L’idea è quella di stabilire relazione ed interazione. Nella presa in carico si individua e si riconosce la persona nella sua globalità e si iniziano  le attività con il proporre semplici movimenti di “ginnastica“ dolce che coinvolgono le parti del corpo, prevalentemente testa, braccia, mani, gambe e piedi. I materiali psicomotori (teli, foulards, cerchi palle, corde e bastoni); favoriscono la scoperta sensoriale dei materiali e la loro denominazione e successivamente vengono proposti semplici movimenti per riscoprirne i possibili usi, individualmente e in gruppo”.