A Nicosia chiuderanno sia il Carcere che la sede INPS?

carcere nicosiaAnche l’Inps è tra le sedi periferiche per le quali è stata prevista la soppressione, nell’ambito del piano di riorganizzazione dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Già nel 2011 era stata avanzata al Comune la richiesta di reperire locali in comodato d’uso gratuito. Successivamente i vertici dell’Inps aveva raggiunto l’accordo con il proprietario degli attuali locali che aveva ridotto il canone. Adesso però l’Inps ha nuovamente chiesto al Comune di reperire i locali a costo zero, pena la chiusura. Ieri mattina si è svolto il sopralluogo da parte degli ingegneri che hanno visionato i locali dell’Ex ufficio di collocamento che l’amministrazione ha indicato come disponibili. Locali che non sarebbero stati ritenuti idonei perché in condizioni fatiscenti e che pertanto richiederebbero spese elevate per la ristrutturazione e la messa a norma. Tra l’altro non sono state proposte più opzioni, ma solo quella di alcuni locali dell’ex collocamento che in parte è anche occupato da un istituto di formazione professionale.
Nel 2011 la soluzione proposta dall’allora sindaco, per scongiurare la chiusura, era stata garantire locali comunali in comodato d’uso gratuito e vennero visionati alcuni edifici di proprietà del Comune che sono disponibili e rispondano alle esigenze dell’ufficio, che attualmente ha sede nel quartiere Panotto. Adesso la questione viene riproposta e l’Inps rimarrà solo se il Comune garantisce i locali gratuitamente. L’agenzia Inps di Nicosia fa capo a Comuni come Cerami, Troina, Gagliano Castelferrato, Sperlinga, con un bacino di oltre 20 mila abitanti. Se si reperiranno i locali rimarrebbero gli attuali 5 dipendenti ma non il direttore.

Disposizione di avviare l’inventario di tutto ciò che si trova nel carcere di Nicosia, quindi arredi, attrezzature, computer. La disposizione viene dal provveditore regionale per l’amministrazione penitenziaria ed è l’ulteriore conferma che il carcere chiuderà a breve. Era già avvenuto per il tribunale, quando poche settimane prima della scadenza per il trasferimento e la sua soppressione, era stato disposto un analogo ordine di servizio. In quel caso era necessario più tempo perchè bisognava organizzare il trasferimento di fascicoli processuali e di indagine, mentre nel caso del carcere una volta trasferiti i detenuti, l’amministrazione penitenziaria avrà a disposizione l’elenco di tutto il contenuto del penitenziario per decidere a quali altre strutture detentive destinare arredi, apparati tecnologici, mobili. Già una settimana fa era stata diffusa la notizia che il decreto di chiusura per Nicosia, Mistretta e Modica, sospeso almeno per Nicosia nel giugno del 2013, era stato “sbloccato” dal ministro della Giustizia Orlando e, malgrado le smentite di una imminente chiusura da parte degli amministratori locali, è stato poi lo stesso Guardasigilli a confermare al rappresentate provinciale della Uil Penitenziari, nel corso di un breve colloquio, che servono agenti penitenziari per aprire i nuovi padiglioni della carceri di Palermo, Messina ed Agrigento e che con i tagli alla spesa, si deve utilizzare il personale esistente, reperito proprio dalle tre piccole strutture siciliane che chiudono i battenti. Purtroppo manca un “piano B” che poteva essere la richiesta di immediata riconversione della struttura in centro per soggetti a basso rischio da gestire attraverso cooperative sociali del posto, come hanno già fatto altre città del Nord Italia le cui carceri sono destinate a chiudere, ma che diventano centri di accoglienza e creano posti di lavoro ed economia sul territorio.