Enna. Incontro FAI con la Fidapa

Anna Dongarrà con Nietta BrunoEnna. Le finalità e le attività del FAI (Fondo Ambiente Italiano) sono state illustrate da Nietta Bruno, responsabile del Gruppo ennese, in un incontro programmato con le socie della Fidapa al Caffè Letterario, tenutosi lunedì scorso. Ad accogliere e ringraziare le numerose socie intervenute la presidente della sezione ennese Anna Dongarrà (a sinistra nella foto con Nietta Bruno). Preliminarmente, in assemblea, sono state elette le delegate al convegno nazionale del 17 maggio a Taormina dove, tra l’altro, sarà adottato il nuovo statuto della Federazione. La Bruno ha esordito dicendo che il gruppo ennese del FAI, istituito lo scorso anno, ha già all’attivo l’organizzazione d’importanti eventi tra cui, l’ultimo in ordine di tempo, le “Giornate di Primavera FAI” del 22 – 23 marzo scorso con visite nei quartieri storici di Enna di ‘corti, cortili e orti’ cui hanno partecipato più di trecento persone tra cittadini e turisti, accolti da giovani studenti “apprendisti ciceroni”. Con la collaborazione di Federico Emma, appassionato cultore di storia patria e curatore della rivista on line “Il Campanile”, è stato possibile conoscere, con l’ausilio di proiezione di diapositive, le attività del Fondo Ambiente Italiano a partire dal 1975, anno della sua fondazione. A seguire sono state proiettate numerose foto di monumenti storici della città che non esistono più perché demoliti o perché sono stati irrimediabilmente manomessi, a partire dagli anni ’50 in poi. Infine sono state proiettate le foto dell’ultimo scempio: il taglio della roccia calcarenitica ai piedi della torre Pisana del castello. “Gli interventi manutentivi e conservativi su immobili d’interesse storico-artistico – ha spiegato la Bruno – finora sono stati concentrati al nord e al centro Italia, e ciò perché in quelle zone il FAI ha ricevuto in donazione o in comodato i beni finora restaurati”. “Non nascondo il mio grande sogno – confessa Nietta Bruno – quello di valorizzare il nostro ‘Mito’, ovvero la fruizione della vasta area tra la Rocca di Cerere e il Castello, impropriamente detta dei Capannicoli, dove recentemente si sono scoperte importanti testimonianze archeologiche quali le edicole votive scavate nella roccia d’età ellenistica e romana”. Il territorio ennese ha delle aree archeologiche d’importanza mondiale (Morgantina e Villa del Casale); Enna, in particolare, ha l’Area Sacra anzidetta che potrebbe essere sfruttata a fini turistici. In tal senso, ha annunciato la Bruno, è stato interessato il Sindaco Garofalo per l’eventuale concessione al FAI di tutta quell’area comunale “per essere valorizzata con la creazione del museo del Mito, con premi letterali, ricerche e studi”.
Salvatore Presti