Enna. Loro litigano (forse) e la città aspetta risposte

politicaCercare di estrapolare il meglio dalle ultime sedute di consiglio comunale è diventato assai difficile perchè non c’è incontro che non faccia segnare brutte sceneggiate che nulla hanno a che vedere con il reale bisogno di una città che soffre; soffre per le storture nazioni così come regionali, ma anche locali. Ad ogni consiglio comunale è ormai prassi assistere a continue liti che hanno il sapore di ripicche politiche anzichè di reale necessità di risolvere alcune problematiche che attanagliano Enna.

Nessuna caccia alle streghe o voler perseguitare questo anzichè quel consigliere perchè adesso il limite sembra passato.

L’ultimo indecoroso scenario si è visto mercoledì scorso, ad una settimana dall’ultima seduta e se in quella occasione il tema del contendere fu la sede dei vigili urbani questa volta è stata la modifica dell’ordine del giorno sull’Asen. Non che sia meno importante, ma per il modo in cui si è trattato, viene da riflettere se il costo di questa seduta sia stato più o meno sprecato. La querelle era iniziata quando il consigliere Dello Spedale ha chiesto le date di convocazione del Consiglio a cui ha risposto il Presidente Maurizio Bruno spiegando che la modifica è stata fatta telefonicamente come anche in passato è avvenuto, tesi sostenuta anche da Contino che è andato oltre dicendo che “il problema è un altro, qualcuno non ha digerito la sconfitta per la presidenza del consiglio”; chiaro riferimento a Dello Spedale e provocazione in cui Salamone, capogruppo Pd, è caduto a piè pari. Da lì l’inizio della confusione tra consiglieri che non se le mandavano a dire ed altri che taciturni non nascondevano l’imbarazzo. A scatenare le ire, come detto, la mozione sull’Asen in un primo istante inserita ma poi ritirata per il sopraggiungere di ulteriori esigenze sempre sulla questione. Salamone ha accusato che nell’odg c’era una mozione di Scillia che invece ha fatto posto all’Asen pare per dare un’accelerazione, visto che se ne parla da tanto, e perché adesso il Consiglio resterà fermo per le festività di Pasqua. Per riportare la calma apparente c’è voluta una sospensiva di dieci minuti finita la quale Salamone alla stampa ha detto: “Ho chiesto di continuare i lavori, non ho voluto che il consiglio sprecasse oltre mille euro”, peccato che la sensazione generale, anche di quei pochi cittadini presenti, sia di tutt’altro tenore ed opinione.
A cercare di fare un po’ di chiarezza ci hanno pensato i consiglieri Incardone e Colaleo con il primo che ha chiesto come mai chi aveva perplessità non si sia fatto avanti prima del Consiglio visto che le convocazioni arrivano cinque giorni prima, mentre Colaleo ha chiesto giustamente se la seduta fosse legittima.
Per fare chiarezza sono servite circa due ore, molto più del tempo impiegato – poco meno di venti minuti – per discutere del consigliere aggiunto straniero (punto ritirato dal consigliere La Porta visto che l’amministrazione in mattinata aveva pubblicato il bando) e del pagamento a rate dei diritti per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà.