Intervista a Calogero Muscarnera, neo manager Asp Enna

Calogero MuscarneraNell’ultima riunione della giunta regionale sono stati nominati i manager delle aziende provinciale siciliane, e per Enna è stato nominato Calogero Muscarnera, 57 anni di Sciacca, sociologo, molto esperto nel campo delle relazioni pubbliche e della comunicazione, progettista e docente nel campo della formazione sanitaria, ha maturato esperienze notevoli in diverse aziende sanitarie, quindi in grado di dare una svolta alla sanità ennese, che già in linea di massima conosce molto bene. “Ovviamente merita degli approfondimenti – esordisce Calogero Muscarnera – però conosco in linea generale le criticità della sanità ennese, che manca di determinate figure professionali a cominciare dai cardiologi, agli anestesisti e sono queste lacune che bisogna colmare se si vogliono ottenere dei risultati ed avere sintomi di crescita”. Calogero Muscarnera sottolinea che  la costituzione degli ospedali riuniti (Enna con Piazza Armerina e Nicosia con Leonforte) è un ritorno al passato, bisogna vedere se questa soluzione porta dei benefici per la collettività.

– Quando entrerà nelle funzione di manager dell’Azienda Sanitaria di Enna ?

“Tutto dipende dagli organi istituzionali, quindi dal Governo regionale, dall’assessore alla Sanità, ci sono alcuni passaggi che dovranno fare tutti i direttori nominati recentemente dal Governo, un passaggio con la Corte dei Conti, qualche settimana passerà sicuramente, spero entro il mese di  maggio di “entrare in servizio”

– Cosa conosce della realtà ennese in campo sanitario?

“Come ho detto so che mancano delle figure professionali importanti, ma so anche che ci sono dei reparti di eccellenza, dove emerge la qualità dei medici che vi operano, ovviamente bisogna che siano tutti i reparti degli ospedali ad essere nelle condizioni di dare risposte ben precise ed importanti alla collettività ennese. Ovviamente notizie più concrete avrò quando mi metterò in contatto con quelli che saranno i miei collaboratori. Si elaboreranno dei piani di intervento, ci saranno, in questo contesto delle priorità e spero di mettere al servizio della sanità ennese la mia esperienza. C’è da effettuare un percorso  che sia valido ed utile per tutti, cercando sempre di migliorare tutto il sistema sanitario”.

– In provincia di Enna ci sono circa 600-700 malati di Alzheimer, la maggior parte dei quali non ha alcun punto di riferimento, bisogna dare ai loro familiari qualcosa in cui sperare?

“Il dato è sicuramente notevole, quindi è un problema che si dovrà affrontare nel migliore dei modi e speriamo di trovare una soluzione che possa essere la migliore possibile. E’ chiaro che prima di tutto devo prendere conoscenza diretta di tutti i problemi  che esistono in questo delicato campo della sanità”.