Processo Nickname. Droga: a Massimiliano Scaminaci, detto “picuraru”, concessi gli arresti domiciliari

spaccioMassimiliano Scaminaci, 37 anni di Agira, detto “picuraru”, che viene ritenuto tra i componenti di un’organizzazione che spaccia droga, ha avuto concessi dal Gup Marcello Testaquadra gli arresti domiciliari, su precisa richiesta dei difensori, Antonio Impellizzeri e Gaetano Grassia e mercoledì ha lasciato il carcere. Nel processo Nickname, proprio per Scaminaci, il pm Roberto Condorelli ha chiesto la condanna a 11 anni e 4 mesi di reclusione. Scaminaci ha lasciato il carcere intorno alle 16 di mercoledì pomeriggio, dopo essere stato in carcere dal 18 giugno dell’anno scorso. Nel corso dell’ultima udienza è intervenuto con la sua arringa l’avvocato Grassia, mentre le conclusioni saranno affidate all’avvocato Antonio Impellizzeri nella prossima udienza. Proprio il 18 giugno scattò l’operazione Nickname da parte degli agenti del commissariato di Leonforte, che arrestarono oltre quaranta persone che rappresentavano due gruppi malavitosi che si erano divisi il territorio tra Leonforte-Agira-Regalbuto-Assoro nello spaccio della droga ed anche nel campo delle estorsioni e per gli investigatori del commissariato di Leonforte, diretto dal commissario capo Salvatore Tognolosi, Massimiliano Scaminaci era uno dei capi di questo gruppo di spacciatori.