Pasqua 2014 ad Enna, si rinnova la “Paci”

enna settimana santaDal lutto per la morte del Cristo alla gioia per il Risorto. Così, oggi, Enna cambierà atmosfera, da quella triste per la Passione e Morte di Cristo a quella festosa per la resurrezione che verrà celebrata sin da questa mattina nella chiesa del Santissimo Salvatore, con le celebrazioni eucaristiche, e al Duomo con la processione della “Paci”.
Si comincerà questa mattina presto nell’antica chiesa del Santissimo Salvatore con le messe celebrate alle ore 7, 8 e 9, la messa solenne alle ore 10,30 e la messa dei confrati alle 11,45. Per tutta la mattinata la chiesa sarà meta continua di fedeli accolti dai confrati del Santissimo Salvatore condividendo la giornata di festa. Terminata l’ultima celebrazione eucaristica le attenzioni si sposteranno nel pomeriggio – alle ore 18 – per la processione della “Paci” con l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna che, portata a spalle dai confrati della congrega di San Giuseppe, arriverà all’incontro coperta da un velo nero in segno di lutto per la morte del Figlio. Saranno, come da tradizione, momenti di entusiasmo ed emozione perché alla vista del Cristo Risorto il simulacro della Madonna aumenterà andatura fino a correre incontro al Figlio e, nel frattempo, le cadrà il velo dal volto; i due simulacri verranno quindi posti uno accanto all’altro dando inizio ad una breve processione con andatura cadenzata fino a portarsi dentro la Chiesa Madre per celebrare la messa.
Intorno alla processione di oggi c’è anche una spiegazione storica. Nel XV secolo ci furono delle ribellioni feudali che videro protagonisti, contro il re Martino I, il barone Giovanni Scaloro degli Uberti, il conte Andrea Chiaramente e la famiglia Ventimiglia che, sconfitti, furono costretti a trasferirsi nelle zone di S. Giovannello, S. Matteo e Pisciotto ponendo un confine da non superare. Solo in poche occasioni poteva avvenire l’incontro, in occasione delle feste e quella di Pasqua era una di questa, una sorta di armistizio con concessione agli “allontanati” di vivere la città per una settimana, la “Paci”, appunto, e la “Spartenza” programmata la Domenica in Albis quando in occasione della divisione tra Cristo Risorto e Madonna ogni gruppo tornava nel suo centro abitato, una distinzione abrogata nel 1525.