A deputazione: la provincia di Enna ha laghi non utili all’agricoltura

diga OlivoLa diga Olivo, tra Piazza Armerina e Barrafranca continua ad aspettare interventi che possano migliorare la sua capacità di invaso, ma i lavori nella galleria Juculia, che dovrebbe portare acqua dai torrenti Sirieri e Scioltabino, continuano a segnare il passo. L’Osservatorio continua a lavorare per cercare di soddisfare le esigenze idriche delle tante aziende agricole che si trovano nel comprensorio di Barrafranca, ma le difficoltà ci sono specie nel periodo-primavera-estate. Due dighe della provincia di Enna non apportano alcun contributo idrico all’agricoltura del territorio. La diga Pietrarossa, che si trova nel terreno di Aidone e che interessa anche il territorio di Caltagirone, mai entrata in funzione perché è stato ritrovato un sito archeologico romano. La diga avrebbe avuto una capacità di invaso di circa 30 milioni di metri cubi. Si sono spesi circa 150 miliardi delle vecchie lire, ma la diga continua ad essere inutilizzabile. Altro diga quasi inutile per l’agricoltura, la diga Sciaguana, che si trova nelle contrade Licari e Di Marco, tra Agira e Regalbuto con un volume idrico autorizzato di circa 5 milioni di metri cubi di acqua, gestito dal Consorzio di Bonifica di Enna. L’invaso è stato ultimato nel 1992 con finanziamenti della Cassa del mezzogiorno. I lavori di realizzazione del primo lotto della rete irrigua, dipendenti dall’invaso, sono stati appaltati nel 1999 con finanziamenti della Regione Siciliana, ma ancora non sono stati ancora completati. Una volta completata la rete irrigua potrebbe irrigare circa 1700 ettari di terreno di Agira e Regalbuto ed in parte di Catenanuova, la maggior parte dei quali sono coltivati ad aranceti, ma ci sono anche oliveti e colture arboree, quindi potrebbe essere importante dal punto di vista socio-economico. A questo momento non si hanno notizie che i lavori per la rete irrigua possano riprendere ed essere completati.