Leonforte: Antonio Armenio si dimette da presidente dell’Arca

leonforte antonio armenioLeonforte. Ad un anno dalle elezioni amministrative, nella coalizione che sostiene il Sindaco Francesco Sinatra, cominciano ad affiorare debolezze e conflittualità. E’ quanto emerge dalle motivazioni che hanno spinto Antonio Armenio a dimettersi dalla presidenza dell’Arca: “A causa di numerose divergenze politiche con molte componenti della coalizione Sinatra, con il Sindaco e con gran parte dell’associazione da me presieduta ho deciso di rassegnare le dimissioni da Presidente dell’Arca. Decisione sofferta in quanto sono stato uno dei fondatori e, l’unico coordinatore di questa realtà politica che compie 2 anni fra un mese. Tante le divergenze: in primis, il modo di gestire un ipotetico allargamento in Consiglio Comunale, portato avanti con approssimazione sotto la direzione del coordinatore del Megafono e del Sindaco, senza tenere conto dell’indirizzo politico dell’associazione “Arca”. A tal proposito, l’Arca, volutamente, non ha mai partecipato a nessuna riunione di allargamento; altra divergenza è stata la rivitalizzazione della Giunta chiesta dal Sindaco: si sono persi quasi 5 mesi in chiacchiere, con riunioni dove, in primo piano, non ci sono stati i programmi ed il bene di Leonforte ma l’ossessione del posto in Giunta e il mantenimento di equilibri che oggi non è più possibile mantenere. Non è mai stato messo un punto a questa incresciosa situazione, come richiesto più volte dal sottoscritto in qualità di coordinatore dell’Arca. Ovviamente nessuno mi ha ascoltato.
Auspico che nei prossimi giorni il Sindaco provveda all’azzeramento della giunta con l’apertura, successivamente, di una fase di valutazione dell’operato della stessa e, di un dialogo interno alle associazioni che compongono la coalizione, ed, esterno a tutta la popolazione e a tutte le formazioni politiche che si potrebbero rivedere nel nostro programma e nei nostri stessi ideali. Capisco che in questo modo potrebbero pagare anche persone che non meritano di pagare ma questo sta nei pericoli della vita politica. Porgo i più grandi auguri alla mia associazione nella quale il mio ruolo sarà di semplice iscritto. Rimango leale al Sindaco consapevole che tutti possiamo commettere degli errori, io, sicuramente, ne ho commesso tanti, ma errare è umano perseverare è diabolico.
L’ex presidente dell’Arca si pronuncia infine sulla bocciatura in Consiglio, del piano di riequilibrio: In conclusione ritengo opportuno esprimere poche righe sul Piano di Riequilibrio: la bocciatura, da parte del Consiglio Comunale, di tale provvedimento è stato un errore perché non si sarebbe creato nessun “debito su debito”, in quanto fare un mutuo di 10 anni a tasso 0, non comporta nessun interesse. Tale procedura avrebbe potuto liquidare un buon numero di creditori. Cosa diversa invece è il mutuo trentennale di 2.365.662,00 euro acceso, a ridosso delle elezioni, dall’amministrazione Bonanno, con tanto di interessi. La discussione, al posto di basarsi sugli oneri e i benefici di tale provvedimento, si è basata su continui attacchi all’amministrazione, senza nessuna proposta alternativa fattiva, con discorsi(o poesie!) insignificanti, o figli di alchimie finanziarie fatiscenti che avevano come unico obiettivo quello di non far comprendere la reale situazione debitoria dell’ente. Ritengo, infine, che si sia appalesato, in Consiglio Comunale, un clima da opposizione distruttiva. Per spiegare meglio tale clima uso una frase di Alcide De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista alla prossima generazione”. Ecco in questo Consiglio Comunale ci sono troppi politici che pensano alle prossime elezioni e pochi statisti che pensano alla prossima generazione”.

 

Livia D’Alotto