Troina. “Echi Normanni”, concerto della pianista Michela Modica tenuto nell’ex convento del Carmine

Troina. Quello tenuto dalla giovane pianista ragusana Michela Modica (23 anni), sabato sera nella sala Paolo VI dell’ex convento del Carmine delle suore cappuccine di via Pintaura, è il terzo Michela Modicaconcerto della stagione “Echi normanni”, una monografia sul pianoforte organizzata dall’Accademia musicale Federico II e dall’Associazione culturale Arcadia. A tutti e tre i concerti l’ingresso è stato libero. Meritandosi il plauso e l’apprezzamento del pubblico, Michela Modica ha eseguito brani di Bach – Busoni (Choral-Prelude Nun komm, der Heiden Heiland), Beethoven (Sonata in do maggiore, op. 53 “Waldenstein), Chopin (Scherzo op. 39 n. 3), Liszt (Leggenda di San Francesco di Paola che cammina sulle onde) e Prokofiev (quattro pezzi op. 4 Réminiscences, Elan, Désespoir e Suggestion diabolique). Diplomatasi in pianoforte con il massimo dei voti e la lode nel 2013 presso l’Istituto musicale “Vincenzo Bellini” di Catania, svolge attività concertistica in qualità di solista e in duo pianistico con Gabriele Casella, il pianista che con il suo concerto del 10 maggio ha aperto la stagione “Echi normanni”. Ha partecipato a diversi concorsi pianistici vincendo i relativi premi. Si è esibita nelle manifestazioni svoltesi nel 2011 a Modica, Vittoria e Catania in occasione del bicentenario della nascita del compositore e pianista ungherese Franz Liszt. Nel proporre al pubblico troinese questi concerti di giovani pianisti lo scopo delle due associazioni troinesi è quello di diffondere la musica colta richiamando l’attenzione non tanto sugli aspetti stilistici dei brani che vengono eseguiti dai pianisti quanto piuttosto sulla fonte di ispirazione di un’opera musicale. La fonte di ispirazione di un musicista, come di qualsiasi altro genere di artista, è la vita dello stesso musicista che è fatta di cose materiali e di emozioni. Di questo ne è convinto il maestro Luigi Casabona, che ha ideato ed organizzato la stagione “Echi normanni”, che a tal proposito afferma: “La musica è paragonabile ad un’autobiografia da cui lo stesso compositore, nel rileggerla, tra scosse emotive”.
Silvano Privitera