A scuola di rispetto

A scuola di rispettoSiamo alla fine di maggio e si respira fra i corridoi delle scuole aria di vacanza. I dissapori per i tagli e le riforme, non sempre pertinenti, si attenuano e la speranza che la formazione delle nuove generazioni diventi prioritaria nell’agenda di governo si rinnova per l’anno seguente. Un anno di scuola è passato fra libri, quaderni e palestre o cortili che da palestra fungono e i bambini delle elementari hanno in quest’anno imparato a diventare grandi anche grazie al progetto di alfabetizzazione motoria coadiuvato dal CONI. Mi si perdonerà il linguaggio non appropriato, ma scuola elementare ha un sapore antico e buono che nessuna altra perifrasi può sostituire. Questo progetto ha avuto lo scopo di educare alla fisicità e al rispetto per le regole e la sana competizione. Lo stadio non dovrebbe essere teatro di violenze e sfoghi rabbiosi, ma momento di giubilo e così è stato per le centinaia di bambini che martedì hanno invaso il campo adattato a loro. I bambini leonfortesi e nissorini indossando magliette e cappellini di colori diversi hanno incitato, riso e gareggiato senza mai lasciarsi andare all’offesa dell’altro, inteso come avversario o nemico. La volontà di conoscere le emozioni e la necessità del confronto con l’altro è stata attenzionata in quest’anno di scuola e non sono mancati i momenti di interesse per l’affettività che tanto spaventa gli adulti, racconta la dottoressa Sberna del Branciforti. Giovedì pomeriggio la N.Vaccalluzzo ha completato anche un altro cammino, sfilando su una passerella rossa addobbata da fiori e bicchieri di plastica, ha in nome del riciclo e dell’amore per l’ambiente inneggiato al recupero dei materiali di uso quotidiano. I 62 piccoli modelli indossando abiti fatti di cannucce, carta e tappi di bottiglia, cuciti dalle loro mamme con gusto e attenzione per i particolari, hanno dimostrato che il riciclo è bello. L’Atelier del riciclo si è infatti chiamato il progetto guidato dalle maestre Barbera, Mustica, Timpanaro, Assennato, La Magna e Scinardo Ratto che ha insegnato a tutti, grandi e piccini il dovere del riutilizzo di cose che altrimenti diverrebbero oscena immondizzia. A conclusione della sfilata sulle note di Happy, “perché noi siamo felici di esserci” ha detto il piccolo Pietro presentatore con tuba e frac, la scuola ha salutato il direttore Bracco che dopo tanti anni lascerà la cattedra commosso e contento per il lavoro svolto. Grazie per questa bella lezione bambini e fate che il futuro vi appartenga, noi adulti abbiamo ancora tanto da imparare.

Gabriella Grasso