Consorzi Comuni: “Il Calatino zoccolo duro per ogni progetto di nuova aggregazione”

comune caltagironeCaltagirone. Non disperdere, anzi valorizzare l’unità del Calatino e farne un elemento centrale del consorzio fra Comuni che si intende costituire. E’ il pensiero comune e il “leitmotiv” degli interventi degli amministratori del comprensorio, emerso anche dall’ultima riunione, svoltasi al municipio di Caltagirone, su iniziativa del sindaco Nicola Bonanno, per chiarire ulteriori aspetti sulla “partita” dei liberi consorzi.
“L’area del Calatino – ribadisce Bonanno – è lo zoccolo duro su cui fondare ogni ragionamento in quanto costituisce già un’aggregazione compatta che sperimenta un proficuo stare insieme nella soluzione di diverse problematiche sovracomunali. Ad essa – prosegue il sindaco di Caltagirone – potranno aggiungersi, in un rapporto di pari dignità, municipalità oggi appartenenti alle province di Ragusa, Caltanissetta ed Enna con le quali sussistono già elementi di profonda comunione d’intenti, in modo da formare un nuovo consorzio che, grazie alla sua vasta entità e al notevole numero di abitanti, potrà avere maggiori possibilità di attingere a finanziamenti”.
Alla riunione sono intervenuti rappresentanti (in prevalenza sindaci) di 12 centri: oltre a Caltagirone, anche Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Mineo, Mirabella Imbaccari, Niscemi, Piazza Armerina, San Michele di Ganzaria, San Cono e Vizzini. Presente anche il deputato regionale del Megafono, Antonio Malafarina.
Fra gli argomenti centrali affrontati nel corso del dibattito, la necessità (che sarà esplicitata con un’apposita richiesta al legislatore regionale) di modificare la norma regionale nella parte in cui, attraverso il referendum confermativo, rende, nei fatti, impossibile il raggiungimento dell’obiettivo – nuovo consorzio in quanto il raggiungimento del quorum (il 50 per cento + 1 degli aventi diritto al voto) in alcuni Comuni segnati da un altissimo tasso di emigrazione è per lo meno improbabile.


Nota di Redazione ViviEnna:
Da notizie assunte, anche se nei prossimi giorni (il 18) il Consiglio comunale di Piazza Armerina dovrebbe deliberare, le eventuali spese per sostenere un referendum saranno di facile reperibilità? Ci risulta che anche il Comune di Caltagirone non è che poi finanziariamente sia messo tanto bene.