Liberi Consorzi. Enna: Assemblea dei Consigli comunali

sicilia provinceEnna. Su iniziativa del presidente del consiglio comunale del capoluogo, Maurizio Bruno, mercoledì 25 o giovedì 26 si dovrebbe svolgere presso l’Auditorium della facoltà di Ingegneria della Kore l’assemblea di tutti i consigli comunali dei venti comuni della provincia, allargata anche ai consigli dei comuni dei Nebrodi che hanno manifestato l’intenzione di aderire al Libero Consorzio di Enna. Ieri mattina è partita la richiesta fatta dal presidente Bruno per avere la disponibilità dell’Auditorium dell’Università ennese. La riunione ha sicuramente una veste interessante e per certi aspetti necessaria perché non tutti i consiglieri dei comuni conoscono bene il decreto legge che istituisce i liberi Consorzi di comuni, non tutti conoscono le procedure ed i tempi che bisogna applicare, per cui una riunione congiunta sicuramente potrebbe agevolare tutti e nel contempo potrebbe consentire di conoscere chi vuole restare e chi vuole uscire dal liberi consorzio di Enna. Piazza Armerina è da decenni che vuole andare via e già ha partecipato a diversi riunioni con il Libero Consorzio di Caltagirone. “Nell’attesa che l’impianto normativo che istituisce i Liberi Consorzi tra Comuni si faccia più comprensibile e chiaro – afferma Maurio Bruno – è bene muoversi e attivare percorsi virtuosi di relazione tra i comuni vicini perché si possano avanzare proposte di intervento e cooperazione nel costruire insieme un progetto credibile e soprattutto attuabile. Stare fermi in attesa di rimandi o rinvii non conduce a niente se non ad accrescere ancora più confusione oltre quella che già, di per sé, il legislatore ha causato con norme poco chiare e sconclusionate”. “Il futuro libero consorzio di Enna- prosegue Maurizio Bruno – è quell’Istituzione che sarà chiamata a porre in evidenza non solo la vocazione del territorio sul piano produttivo, turistico e culturale, ma sarà anche quella che dovrà “cicatrizzare” ferite economico-sociali causate dall’emarginazione da ogni programma di sviluppo e di rilancio causato da una politica “ad escludendum” portata avanti dagli organi di Governo Regionali a scapito delle risorse e dell’entroterra siciliano”.