Enna. “La voglia di scegliere il futuro”, così nascerà il Consorzio Ennese

P1100041“La voglia di scegliere il futuro”. Intorno a questa frase si è svolto il Consiglio Comunale aperto che Enna ha voluto per un momento di confronto con i Comuni dell’attuale Provincia e con quelli che dovrebbero entrare a far parte del futuro Libero Consorzio di Comuni.
È stata una giornata che segna l’inizio di un percorso storico e che ha messo in evidenza l’entusiasmo dei Comuni dei Nebrodi che forse credonoin questa prospettiva più di qualche Comune ennese che ancora oggi si chiede qual è la giusta strada.
Un augurio è stato rivolto dal presidente dell’università Cataldo Salerno che ha ammesso di “non aver visto in Sicilia una mobilitazione così vasta come quella che sto vedendo nel nostro territorio”. Il via ai lavori li ha dati il presidente del Consiglio Maurizio Bruno parlando di “forte desiderio di progettare la nostra casa e lo faremo a fronte alta” e dando parola al sindaco di Enna Paolo Garofalo che in trenta minuti ha spiegato i vantaggi di mettere insieme i venti Comuni dell’Ennese ed i nove della zona Nord. “Abbiamo le stesse necessità e gli stessi bisogni, abbiamo tanto ma anche qualche problema di marketing e di vendita” dice Garofalo che critica una legge di riforma priva di contenuti, invita alcuni sindaci “a non essere miopi guardando dentro il proprio bicchiere”, della necessità di deregionalizzare alcune competenze affidandole ai Comuni e sottolinea che “noi non rinunciamo a nulla, semmai spostiamo il baricentro e se perdiamo il treno non ce ne sarà un altro”. Chiaro riferimento a chi in questo momento vede nell’addio ad Enna una svolta epocale, ma anche a chi come il presidente del consiglio di Mistretta ha lanciato l’idea di proporre un differimento della costituzione dei Consorzi in attesa che la Regione faccia chiarezza “perchè abbiamo il diritto/dovere di informare i nostri cittadini su quella che sarà la gestione”; Garofalo, ma anche alcuni sindaci dei Comuni messinesi hanno evidenzato che nella nuova struttura non si troverebbe nulla in meno rispetto a quel poco che fino ad ora gli è stato concesso. Il che tradotto significa che è solo un gioco a guadagnare.
E ne sono convinti anche a Pettineo, Tusa, Caronia, Castel di Lucio, Santo Stefano di Camastra, Mistretta, Reitano e Motta d’Affermo e Capizzi da dove emerge tanto entusiasmo e la richiesta ai Comuni ennesi di deliberare “un atto politico forte da trasmettere ai nostri territori” ha detto il sindaco di Capizzi, Giacomo Purrazzo che parla di “sbocco naturale per noi far parte del territorio ennese”. Un entusiasmo ribadito anche dall’assessore Matassa di Caronia: “I nostri territori non hanno mai avuto niente a che fare con Messina”, dal sindaco di Motta d’Affermo, Nunzio Marinaro – “Enna ci ha fatto capire che c’è assoluta disponibilità” e dal sindaco di Castel di Lucio, Giuseppe Franco, che evidenzia una forte unione tra i Comuni dei Nebrodi: “Noi faremo la nostra scelta in maniera unitaria. Non ci preoccupano gli uffici, semmai come raggiungerli”.
Una tiratina d’orecchie è arrivata da Sebo Leanza, sindaco di Valguarnera: “Se Piazza Armerina (assente ieri ndr) delibera la fuoriuscita è un delitto. L’attuale comunità deve essere convinta a restare così come sta facendo bene la comunità messinese”. Parole di incoraggiamento a proseguire verso la strada tracciata, ma con l’invito a non abbassare la guardia sulle competenze del Consorzio, sono arrivate da Calascibetta (con il presidente del consiglio Speciale), Barrafranca (con il sindaco Lupo), Assoro (con il presidente del consiglio Capizzi) e dai consiglieri comunali di Enna Salamone, Cardaci, Gravina e Gargaglione.

enna caffe s_giovanni