Incendi. Crocetta: basta avere gli elicotteri pronti perchè non accadano gli incendi?

vigili fuoco elicottero“Sinceramente rimango allibito dal modo complessivo, quasi ordinario, con il quale si vogliono affrontare alcuni temi in Sicilia. In pochi giorni, scoppiano incendi dappertutto, le città della regione sono devastate continuamente da incendi di auto, negozi, laboratori, attentati agli amministratori e tutto viene affrontato così come se fosse una storia di ordinaria amministrazione. Io direi di ordinaria follia, di qualcosa di malato e anomalo che consideriamo ormai la normalità. L’anno scorso non ci sono stati incendi nei boschi. Il servizio era stato predisposto molto bene e in tempo.
Allora basta avere gli elicotteri pronti perchè non accadano gli incendi?
Questi mezzi hanno una sorta di potere ignifugo preventivo?
Cosi è la Sicilia dei misteri, degli incendi che qualche volta inesistenti e altre volte dappertutto. Naturalmente ci chiediamo dove erano i forestali, la Protezione civile e su questo stiamo intervenendo. Nessuno si chiede perchè scoppiano questi incendi, se siano la normalità. Solo pochi casi sono spontanei, la maggior parte dolosi. Stanotte hanno devastato un’officina a Gela, il frutto del lavoro di una vita di alcuni artigiani. Anche questo è normale. Così come è normale dissentire e polemizzare su tutto, evitare di cercare le soluzioni. La politica anche lì non previene gli incendi, li appicca di continuo. Abbiamo lanciato il dibattito sulla programmazione europea e, salvo lo sforzo notevole di alcuni, passa in secondaria importanza. Ci sono altre urgenze! Quali? In un continuum disputandi, che non ha equivalenza nelle altre regioni, che magari avranno problemi meno gravi ma i politici sono meno rissosi. Qui la rissa è la chiave di tutto. Gli stipendi dei regionali che devono avere per esempio due tetti, un dei dirigenti della Regione che possono avere 160 mila euro l’anno e l’altro per i dirigenti dell’Ars, il cui tetto può raggiungere i 240 mila e non può scendere al di sotto, ricevendo tra l’altro ostilità, lotta, boicottaggio di una burocrazia privilegiata che è inferocita rispetto al fatto che “poverina” può arrivare al massimo a 240 mila euro. D’altra parte la Regione è piena sicuramente di dirigenti convinti che la loro retribuzione debba essere più alta di quella del Capo dello Stato. Dobbiamo tenere le assicurazioni private nella sanità, perchè appena tenti di proporre una legge per il fondo rischio in sanità, c’è qualcuno che troverà sempre un vizio di forma. Tutto deve rimanere come prima, con un apparato contro gli incendi che non si schiera neanche in Libano, con le forze dell’ordine che devono ogni giorno vigilare sulle città a rischio di devastazione, con un’attività di governo che deve controllare ogni giorno anche le cose più piccole perchè anche lì, ce la possono fare. Abbassare il tetto degli stipendi e delle pensioni, è il minimo che possa fare la Regione per dire che ha intrapreso un percorso virtuoso, poichè questa questione ha due aspetti. Da un lato chi afferma che c’è una politica rigorosa che difende il denaro pubblico e dall’altro ci sono dei compensi che privilegiano la meritocrazia perchè non possiamo assolutamente accettare che il presidente dell’Irfis, venga pagato per un massimo di 50 mila euro e un dirigente dell’Ars ne debba avere 240 mila. Sono le follie di un sistema che a volte si mostra duro laddove non deve esserlo e molto morbido laddove invece dovrebbe esprimere rigore e durezza. Naturalmente se questo sistema così non funziona è colpa del solito Crocetta, che si è messo in testa che vuole cambiare queste cose, che non vuole assolutamente che ancora oggi quando si attacca la Sicilia si parli di mafia, corruzione e sprechi.
Naturalmente, non bisogna pensare a “queste cose ma prima allo sviluppo”. Solo che lo sviluppo è questo e senza eliminare le storture del sistema, cercare un investitore che voglia investire il proprio denaro è chiedergli un atto di eroismo. Occorre comprendere che tutte le cose vanno viste come insieme e che una politica di sviluppo è politica di riscatto e normalizzazione del sistema.
Abbiamo bisogno di coesione e tranquillità, abbiamo bisogno di programmazione e unità, del coraggio di dire tanti no ai tanti sì, perchè se non cambiamo,  continuiamo a perpetrare una commedia di inganni che viene pagata solo dal popolo siciliano”.
Il presidente della Regione siciliana
Rosario Crocetta

L’intervento del Presidente della Regione è arrivato nel giorno in cui i sindacati dei Vigili del Fuoco avevano diramato una nota che riportiamo di seguito:
Così come ampiamente previsto e più volte denunciato agli organi competenti, con l’arrivo del primo caldo stagionale, la Sicilia è stata interessata da diverse emergenze incendi occorsi prioritariamente in tutte le province della Sicilia.
Per fronteggiare le stesse, in alcuni casi, sono state chiamate ad operare in quei territori squadre provenienti da altri Comandi. Complessivamente nelle giornate del 23 e 24 giugno, i Vigili del Fuoco hanno effettuato più di 600 interventi per spegnimento incendi che hanno interessato oltre 1.000 ettari fra boschi e macchia mediterranea.

E’ la mancanza di prevenzione e cura del territorio stanno acuendo le criticità sul fronte degli incendi boschivi. La Regione Sicilia non ha ancora disposto la realizzazione dei viali parafuoco a difesa dei boschi demaniali e la ripulitura delle aree perimetrali dalle erbe secche. Anche gli Enti Locali, purtroppo, non effettuano le opere di manutenzione di loro competenza, spesso per mancanza di risorse economiche.
In questo quadro preoccupante, sono i lavoratori Vigili del Fuoco che affrontano gli incendi con professionalità e sacrificio.
In alcuni casi si è dovuto ricorrere al richiamo di personale libero dal servizio, utilizzare automezzi di un parco macchine inadeguato, poichè obsoleto e non idoneo per poter operare su terreni impervi, acuendo di fatto una situazione che, di per se, risulta ormai critica da tempo.
Considerato che è solo un piccolo anticipo di ciò che potrebbe accadere nell’immediato futuro, riteniamo opportuno e non procrastinabile, una seria presa di coscienza che porti ad individuare celeri ed idonee soluzione utili a salvaguardare gli utenti, il patrimonio demaniale e gli stessi operatori Vigili del fuoco.
Con grande rammarico prendiamo atto che anche per quest’anno, cosi come accaduto per quello passato, la Regione Sicilia non ha rinnovato la convenzione A.I.B. Ciò avrebbe consentito un importante potenziamento del dispositivo di soccorso garantito dai Vigili del Fuoco attraverso la formazione di 16 squadre aggiuntive, utile a garantire uno standard di sicurezza più adeguato alla popolazione e alle necessità straordinarie.
Non va altresì sottovalutato l’aspetto legato alla sicurezza stessa dei VV.F. chiamati inevitabilmente a fronteggiare queste emergenze, che rispondendo con il solito spirito di sacrificio ed abnegazione saranno esposti ad insopportabili affaticamenti fisici e psicofisici che potrebbero anche far abbassare pericolosamente la soglia di attenzione.
Allo scopo di porre rimedio a quanto rappresentato, cosi come abbiamo già fatto in passato, continuiamo a richiedere a gran voce, forti anche del Comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri dello scorso 17 giugno, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 18 giugno 2014 relativo alle ‘Attività antincendio boschivo per la stagione estiva 2014 – Individuazione dei tempi di svolgimento e raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti, la costituzione anche in Sicilia di una cabina di regia. Ciò al fine d’individuare soluzioni utili a salvaguardare il patrimonio faunistico siciliano e che allo stesso tempo consenta ai Vigili del fuoco di poter pianificare l’utilizzo delle risorse umane presenti in regione, oltre a coordinare meglio e più efficacemente tutte le risorse in campo.
Ricordando alle SS.LL, che i Vigili del fuoco siciliani oltre che contrastare le emergenze incendi, da tempo fronteggiano anche quella degli immigranti, ( per la gestione dalla quale vengono giornalmente distolte delle unità operative dal soccorso tecnico urgente e acuendo le gia note carenze di organico) auspichiamo una presa di coscienza netta e marcata circa le difficoltà con cui questi lavoratori sono costretti a convivere e sollecitiamo ad intervenire con ogni urgenza affinché il sistema Vigili del Fuoco non collassi.