Nicosia. Consiglio giudiziario Corte d’appello, “Si al tribunale di Montagna a Nicosia”

tribunale Nicosia protestaNicosia. Accade, ad un certo momento, che i destini si intreccino e sembra quello che sta accadendo per la Corte d’appello di Caltanissetta e l’ormai ex tribunale di Nicosia, chiuso 11 mesi fa, soppresso e accorpato a Enna nell’ambito del Dl 155 che ha riordinato la geografia giudiziaria. Allora si condusse a Nicosia e non solo una battaglia per salvare il tribunale, e se vennero sbagliate molte mosse, non deve essere colpevolizzato chi ha comunque agito in buona. E’ vero che qualcuno sembra avere giocato sporco, facendo mancare poi le azioni che forse – e il condizionale è d’obbligo – avrebbero potuto   quanto meno far ottenere il mantenimento con la proroga edilizia. E’ a chi non ha agito in buona fede che non andrebbero concessi sconti o giustificazioni che certo non possono essere concessi sulla scorta di missioni segrete senza testimoni, che certo sono notizie  utili da far circolare perchè in caso di un risultato è sempre possibile intestarsi meriti che non ci sono. I fatti salienti degli ultimi mesi sono comunque riassunti dalle notizie di questi giorni, notizie che scaturiscono da “destini che si intrecciano” perchè oggi la salvezza della Corte d’appello di Caltanissetta potrebbe dipendere dalla riapertura del tribunale di Nicosia che però, sarebbe un grosso tribunale, il Tribunale di Montagna, con un circondario più esteso rispetto al precedente che conseguentemente espanderebbe il Distretto della Corte nissena.  A volte accade che i “piccoli” diventino determinanti e questo sembra il fato del tribunale nicosiano che condannato alla nemesi potrebbe diventare l’araba fenice che risorge più bello” – o meglio più grande, dalla sue ceneri.  E’ un fatto che il consiglio giudiziario della Corte d’appello di Caltanissetta ha espresso parere favorevole  alla riapertura del tribunale di Nicosia come tribunale di Montagna. E’ il primo importantissimo parere favorevole espresso da un organo del ministero della Giustizia. Il deliberato del Consiglio è dello scorso 17 luglio, e ancora non se ne conoscono i contenuti nel dettaglio, ma sembra certo che sia stato dato un parere a favore dell’apertura del tribunale con sede a Nicosia e circondario allargato ad un bacino di 100 mila abitanti. Il progetto del tribunale di Montagna, che è stato elaborato del Movimento per la difesa dei territori di Nicosia, era stato presentato alla Corte d’appello di Caltanissetta alla fine di giugno ed era stato corredato  da un supplemento di elaborati rispetto a quello che era stato depositato al ministero della Giustizia nel novembre del 2013. un progetto che permette non soltanto la riapertura del tribunale a Nicosia, ma anche di allargare il distretto di competenza della Corte nissena e quindi di scongiurare il rischio di una sua soppressione. Il consiglio giudiziario è organo del ministero e anche se la decisione ultima spetta comunque al Dipartimento per l’organizzazione giudiziaria e al Guardasigilli, si tratta del primo fondamentale via libera al tribunale di Montagna. Il Consiglio giudiziario aveva anticipato dal 19 al 17 luglio la seduta nel corso della quale doveva esaminare il progetto ed esprimere il parere, che è stato comunque favorevole. L’organo è composto dal presidente della Corte d’appello Salvatore Cardinale, dai consiglieri Andrea Salvatore Catalanio e Andreina Occhipinti, dal presidente di sezione del tribunale di Gela   Paolo Andrea Fiore, dal giudice del tribunale di Enna Elisabetta Mazza, dal sostituto procuratore di Gela Serafina Cannata, dal sostituto procuratore di Caltanissetta Gabriele Paci, tutti magistrati, dal professor Roberto Di Maria dell’Università Kore di Enna, dagli avvocati Umberto Cascino per il Foro di Caltanissetta e Angelo Urrico per il Foro di Gela. Ottenere il Tribunale di Montagna con sede a Nicosia è il tassello centrale per mantenere la Corte d’appello di Caltanissetta e così il “piccolo” tribunale chiuso a settembre 2013, diventa cruciale per due territori, l’Ennese ed il Nisseno, tanto che i sindaci di Enna Garofalo e Caltanissetta Ruvolo hanno concordato azioni congiunte a difesa della Corte. La riapertura di Nicosia  potrebbe essere favorita anche dalla revisione della “regola dei tre tribunali per distretto di Corte d’appello”, prospettata dallo stesso ministro della Giustizia Andrea Orlando in due diverse occasioni quando prima a Palermo e poi a Catania, ha parlato di possibili modifiche della riforma della geografia giudiziaria.

Questi in sintesi i contenuti generali del progetto del tribunale di Montagna, elaborato dal Movimento per la difesa dei territori, un gruppo di cittadini di ogni età, mdt - bruno e  agozzinoprofessione, estrazione sociale. e del quale sono coautori  l’avvocato Giuseppe Agozzino dell’Unione Fori per la parte giuridica e due rappresentati del Movimento Fabio Bruno e Graziano Li Volsi,  autori degli elaborati tecnici. L’idea del Tribunale di Nicosia è di un tribunale di macro area, rispettosa dei principi e dei criteri fissati dalla Commissione Europea per la Giustizia.

Il progetto per riaprire il tribunale con un circondario che rientra nei parametri indicati dal ministero, che prevedono un minimo di 100 mila abitanti  di un minimo. La riforma introdotta in Italia dal Dl 155 che ha soppresso il tribunale di Nicosia, prevede la possibilità di decreti correttivi per i quali non è prevista alcuna concertazione dei territori ma proposizione di progetti concreti. Il progetto propone tre diverse soluzioni di circondario giudiziario che fa capo al tribunale di Nicosia che viene identificato come tribunale di montagna, perché farebbe capo ad un territorio tipicamente montano con una unica sede senza alcuna sezione distaccata perché queste non esistono più nell’ordinamento italiano. Tutte e tre i possibili circondari indicati nel progetto si basano su dati precisi calcoli che tengono conto delle distanza in chilometri dei Comuni che farebbero capo al tribunale di Nicosia e dei tempi di percorrenza. Un lavoro dettagliatissimo che ha esaminato anche le distanze ed i tempi di percorrenza per ciascuno dei Comuni indicati, dai tribunali ai quali fanno attualmente capo.  In sostanza nessuno dei Comuni indicati verrebbe penalizzato da un accorpamento a Nicosia che risulta più vicino come distanza e raggiungibile in un tempo inferiore rispetto al tribunale attuale. Il progetto indica anche i risparmi in termini di chilometri e tempi di percorrenza che si avranno ulteriormente con il completamento di arterie come la Nord Sud, ma si basa sulla situazione attuale delle strade di collegamento tra Nicosia e le cittadine indicate. I tecnici che hanno elaborato il progetto hanno anche indicato come “eccessivi” i tempi di percorrenza superiori ai 65 minuti, quindi da nessun Comune che verrebbe accorpato al tribunale di Nicosia  si impiegheranno più di 60 minuti e la media per ciascuna delle tre diverse ipotesi è di un tempo di percorrenza di 40 minuti e comunque sono presi in considerazione Comuni che attualmente impiegano più tempo a raggiungere le sedi di tribunale alle quali appartengono come circondario. Si tratta di cittadine  delle province di Enna, Messina, Catania e Palermo, ma tutte vicine a Nicosia. Il tribunale di Nicosia qualora riaperto farebbe capo alla Corte d’appello di Caltanissetta.

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