Precari, parere positivo della Corte europea: vanno assunti dopo 36 mesi di servizio

corte europeaIl Presidente del Comitato per i diritti dei precari nonchè della Commissione Affari Europei presso l’U.R.P.S. Giuseppe Regalbuto ha scritto una nota all’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea chiedendo di attenzionare i precari siciliani, compresi gli ex r.m.i..
Maciej Szpunar ha, difatti, reputato legittime le ragioni di migliaia di docenti e Ata ricorrenti che chiedono di essere assunti sulla base di un’anzianità di servizio superiore ai tre anni, come già previsto dalla direttiva UE 1999/70, che impone agli stati membri l’adozione di misure preventive per evitare l’abuso dei contratti a termine. In autunno la sentenza definitiva e lo Stato italiano non potrà che darne seguito: qualora continui a lasciare al palo così tanti precari della scuola pubblica, incorrerebbe in sanzioni salatissime, che potrebbero raggiungere miliardi di euro, il cui pagamento andrebbe, tra l’altro, a carico degli italiani.
«Il Governo» spiega il Presidente «non ha più alibi per rinviare o centellinare le immissioni in ruolo su tutti posti disponibili della scuola». Anche per i lavoratori della Conoscenza, emerge chiaramente l’abuso commesso dallo Stato italiano nell’utilizzo di tali contratti al fine di sopperire ad esigenze permanenti del settore scolastico e in violazione delle normative europee, così come viene messa in risalto la circostanza che la normativa italiana applicata al settore scolastico non limita né la stipulazione né tantomeno il rinnovo dei contratti a termine per il conferimento delle supplenze.
«Se la sentenza sarà positiva, come penso» commenta Regalbuto «i Giudici del Lavoro non potranno che adeguarsi e lo Stato italiano la finirà di sfruttare migliaia di lavoratori. Su questa scia ci muoveremo per tutte le altre forme di precariato, tramite gli avvocati del Comitato, che ad oggi hanno dato già segnali importanti in tal senso, soprattutto per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori con problemi di invalidità, sia personale che familiare».
In Sicilia i precari sono circa 24 mila, ed esattamente 18.550 lavoratori precari degli Enti locali, 5.800 ASU e 2200 precari ASP. A questi si aggiungono poi, solo per le provincie di Enna e Caltanissetta, i 1400 ex r.m.i., oggi cantieri di servizio.
«Quella del precariato è una piaga che va risanata» conclude Regalbuto «non possiamo consentire che, in un Paese civile come il nostro, sia lo stato per primo a non rispettare i diritti sacrosanti dei lavoratori».