Maltrattò madre, fratello e cognata, convalidato l’ arresto del giovane di Pietraperzia

maltrattamenti_familiariEnna. Arresto convalidato dal giudice Ottavio Grasso, ma niente arresti domiciliari, chiesti ieri mattina dal Pm Anna Granata, ma deve stare lontano dall’abitazione della madre e del fratellastro. In compenso Gianluca Gallo, il giovane di 22 anni di Pietraperzia, grazie alle indagini difensive del suo difensore, avvocato Gaetano Giunta, potrà essere ospitato dalla zia, Giuseppina Pignato, nella sua abitazione di Caltanissetta. Finisce con una soluzione condivisa da tutti la brutta storia vissuta martedì da Gianluca Gallo, dopo una lite ed anche dei maltrattamenti nei confronti della madre, del fratello e della cognata. Tutto nasce da una lite con la cognata, che poi è trascesa moltissimo in quanto Gianluca Gallo, dopo l’incidente che ha avuto con il trattore nel novembre del 2008, è diventato oggetto irascibile. Il ragazzo nella caduta del trattore ha riportato delle lesioni a qualche anello della colonna vertebrale lo condiziona fisicamente parecchio, ha volte deve restare a letto perché gli fanno male le gambe, diventa un tipo molto irascibile tanto da avere ricevuto, in un recente passato, una misura di prevenzione da parte del Questore di Enna. La lite ha avuto un’appendice pericolosa quando il ragazzo, infuriato, ha preso una zappa che si trovava nel garage ed ha incominciato a distruggere mobili e suppellettili della madre. Le grida hanno richiamato l’attenzione dei vicini, che hanno subito chiamato i carabinieri della locale stazione, ma in quel momento Gianluca era fuori, quando è ritornato la sua rabbia non era scemata, ed ha continuato a minacciare tutti, non rendendosi conto che erano già arrivati i carabinieri. Gianluca, a quel punto, ha cercato di fuggire, ma i carabinieri lo hanno bloccato, mentre Gianluca ha continuato ad inveire e minacciare tutti. Nel processo per direttissima di eiri mattina fondamentali sono state le difese investigative dell’avvocato Gaetano Giunta, il quale ha fatto un quadro completo della figura del ragazzo, della sua vita, dell’infortunio subito che ne condiziona qualsiasi attività lavorativa, della sua situazione familiare con contrasti con il fratellastro e la moglie, ed è riuscito soprattutto a trovare una zia che è stata disposta ad accoglierlo per allontanarlo dalla madre e dal fratellastro. Una soluzione che gli ha evitato, nel processo per direttissima, gli arresti domiciliari.




Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia