Enna. Dibattito sul futuro dell’autodromo, botta e risposta Cardaci – Amato

101223 autodromo PergusaEnna. Dibattito a distanza sul futuro dell’autodromo, con toni polemici che comunque confermano quanto agli ennesi stiano a cuore le sorti del circuito automobilistico attorno al lago.
Le dichiarazioni di Giuseppe Amato non potevano lasciare indifferente Dario Cardaci sull’autodromo, che rimane sempre un impianto sportivo che merita miglior sorte, qualunque sia il suo utilizzo. «Se le mie sono proposte “balzane” per quanto riguarda l’Auotodromo – esordisce Dario Cardaci – quelle di Giuseppe Amato sono sempre le solite, logore, incomprensibili manie che hanno distrutto l’Autodromo e l’intera economia di Pergusa. Abbiamo sempre apprezzato il suo equilibrio in altre occasioni, ma evidentemente era solo di facciata. Sentir dire che kartodromo e minimoto, non possono farsi perché gli disturbano le orecchie è cosa che si commenta da se. Evidentemente non sente il lamento struggente di chi invece da quel rumore ha tratto motivo di vita e di sviluppo per decenni. Non bisogna dimenticare che Pergusa, grazie all’autodromo e le attrezzature sportive è cresciuto come centro turisticio-ricreativo, ed anche dal punto di vista ambientale è cresciuto grazie all’Autodromo: prima era una landa deserta e per certe aspetti malarica, poi sono sorti alberghi, ristoranti, pizzerie e tanto altro. Purtroppo a sentire Amato – prosegue Dario Cardaci – non si diletta proprio nessuno, tanto più quanto nega anche la possibilità di utilizzare le infrastrutture esistenti per una importante zona fieristica, idea che in tanti hanno avuto e su cui le principali Istituzioni della Città hanno da tempo intrapreso un serio confronto per renderla possibile. Sappia l’ex assessore provinciale all’ambiente che io sono perché l’autodromo si diversifichi intorno al motorismo e che pensare alla trasformazione dell’Ente Autodromo in agente teatrale mi inorridisce. Sappia anche che comunque lui è l’ultimo a poter esprimere giudizi sulle mie proposte e sui tanti che la pensano in modo simile. Proposte che presenteremo alla città sotto forma di programma per le prossime elezioni amministrative e che sottoporremo al giudizio della gente, che in fin dei conti è quello che vale davvero. Sull’argomento tornerò presto nelle sedi opportune, ma con Amato non ne parlerò più, almeno tramite la stampa, cosa che non avrei fatto se, come stile impone, avesse esposto la sua critica senza scendere nell’offesa».


Subito la controreplica del Consulente Ambientale e Presidente CEA Sicilia, Giuseppe Maria Amato:
“Lui non discuterà altresì, lo ha scritto a chiare lettere nella sua risposta, ma io mi sento in dovere, nonostante come dica il Consigliere Cardaci io sia “l’ultimo a poter esprimere giudizi sulle mie proposte e sui tanti che la pensano in modo simile” di ridire la mia.
Perché sia l’ultimo non lo so, ma, parafrasando uno dei grandi idoli dello stesso Cardaci, sappia che cordialmente “me ne frego”, non ho mai avuto timore di stare in minoranza e non penso che giunto alla tenera età di 53 anni suonati abbia ora voglia di salire su carri apparentemente vincenti.
Le mie argomentazioni partono dal presupposto che bisogna sforzarsi di trovare un futuro per Enna e per il territorio, e questo futuro non è più nell’Autodromo.
Dopodiché entro nel merito, se la questione è quella di aprire alle minimoto sappia il Cardaci e sappiano tutti i grandi conoscitori dell’ambiente motoristico, che le stesse corrono su impianti che stanno generalmente sotto il chilometro di lunghezza, e che, pertanto, possono essere realizzate dappertutto senza appesantire Pergusa con un’ulteriore e non compatibile attività. Ozzano, in Emilia, è nata direttamente da un parcheggio di auto.
Si parla poi del karting e sappiamo guardando già nella vicinissima Villapriolo che è possibile fare karting e farlo seriamente anche in una vecchia discarica di rosticci di miniera, mi parrebbe veramente offensivo pensare di farlo a Pergusa ove, comunque, la normativa NON consente una emissione sonora pari a quella derivata dal karting o dal motociclismo.
Cardaci è offeso ma io non amo la politica del non dire, le cose vanno dette tutte e, caro Cardaci, cari grandi assertori del motorismo, la colpa del disastro pergusino, la avete tutta Voi, la avete dal momento in cui avete sostituito alla presidenza “sportiva” una presidenza “politica”, da quando, forti di una sicumera che ha contraddistinto anni di politica democristiana ennese, non avete manco lontanamente considerato gli effetti della istituzione della Riserva Naturale per la quale, Vi ricordo, non una sola voce si levò a difesa degli interessi che oggi propagandate come i Vostri. Allora cardaciani, ditela tutta, la verità è che, pronti alla kermesse elettorale del prossimo maggio, vi state cercando gli elettori e tra questi cercate a tutti i costi di avere i pergusini. Spiegate allora agli stessi per quale motivo non dovrebbero vivere dell’indotto degli sport, dei tantissimi sport praticabili con alta compatibilità ed anzi strettamente interconnessi con l’ambiente.
A Regalbuto è nato, con finanziamenti irrisori, uno dei più spettacolari parchi avventura del Sud Italia, voluto da giovani e gestito da giovani, in riva al Pozzillo e in un solo anno è divenuto destinazione di alta reputazione per il turismo sportivo, a Longi fa migliaia di partecipanti paganti la settimana dell’outdoor (e Longi è luogo difficilissimo da raggiungere e non certo dotato di facilities come Pergusa).
Lo so, è brutto sapere di stare dalla parte di chi perde il giocattolo, è facile pensare di brandire una bandiera e far scarmazzo tanto comunque anche se poi si perde la colpa è d’altri. La verità è che l’Autodromo pergusino come struttura motoristica è defunto, andato, kaputt, e che se lo si sottoscrivesse salveremmo infine l’Ente, al quale, continuo a dirlo, va riconosciuta la capacità tecnico-amministrativa che fece grande la pista e che, Cardaci inorridisce, sarebbe ottimo strumento per realizzare eventi.
In ultimo arrivo alla questione centro fieristico, che crede il consigliere che non abbia compreso di che si tratta? Non è così, dico solo che sarebbe carino comprendere come in una Sicilia che ha fatto fuori praticamente 99 su 100 fiere generali o di settore, comprese le importanti fiere della tradizione ennese e la gigantesca Fiera del Mediterraneo, si dovrebbe giungere a realizzare simili cose in maniera stabile e capace di mantenere aperti i battenti.
Le cose che servono a Pergusa devono e possono passare solamente da due imbuti, il primo finanziario e solo richieste in ambito naturale troveranno accoglimento nelle nuove previsioni UE, l’altro economico previsionale: servono cose che funzionino 365 giorni l’anno, con regimi medi ma stabili i “Ferrari day” li potete lasciare nell’album dei ricordi, e se volete, offendetevi pure, ma lasciate che gli elettori sappiano discernere qual è la vera verità.
Comunque, sinceri auguri per la campagna!”.