Aidone: i cento giorni della nuova amministrazione

Aidone-Municipio-chiesa-S-LeoneSono passati ormai quasi cento giorni dall’elezione del sindaco di Aidone. Come ormai è di moda, sportivamente, si dà al neoeletto questa pausa prima di giudicare in qualche modo l’operato suo e della sua giunta; questi sono stati i giorni della luna di miele, complice l’estate e una voglia ammirevole di volontariato degli aidonesi, giovani e meno giovani, che si sono sbracciati e impegnati con creatività per animare l’estate aidonese e contribuire alla pulizia e decoro del verde pubblico, e bene ha fatto il sindaco tutte le volte a ringraziare e omaggiare le associazione e i gruppi che si ne sono fatti carico. Per il resto, tanti i problemi irrisolti che hanno, semmai, registrato un peggioramento, tra i più gravi la fornitura dell’acqua, distribuita a singhiozzi, i disservizi nella raccolta dei rifiuti con l’abbandono di quella parvenza di differenziata che la gente aveva cominciato finalmente a fare, etc.
Il Consiglio Comunale fiume di ieri, ha permesso, malgrado la volontà dell’amministrazione stessa, di chiarire alcune cose e di fare una piccola verifica di questi primi “cento” giorni, che, naturalmente, è stata molto positiva per il sindaco, molto deludente per l’opposizione. La carne al fuoco era tanta già nella convocazione ordinaria (oltre all’adesione al Patto dei Sindaci, ATS Centro Sicilia, la conferma di adesione alla SRL Gal Rocca di Cerere, tra i punti all’o.d.g. c’era la discussione di due interpellanze –installazione di dissuasori sulla Circonvallazione e richiesta di conoscere la situazione finanziaria del comune nel passaggio con la vecchia amministrazione – e di una mozione della minoranza – con la mozione si chiedeva una congrua riduzione dei costi della politica (un cavallo di battaglia della campagna elettorale della lista Noi Aidone), all’ultimo momento era stata integrata di sette punti concernenti l’approvazione dei regolamenti e delle aliquote della Imposta Unica Comunale (UIC) coniugata come IMU, TASI e TARI, giunti ormai alla scadenza improrogabile del 10 settembre. E proprio tale scadenza è stata assurta a giustificazione dell’impossibilità del rinvio chiesto dalla minoranza, per avere il tempo materiale di leggere le carte, visto che le stesse non sono state esaminate neppure nell’apposita commissione. Regolamenti e aliquote sono stati approvati dalla maggioranza con l’astensione della minoranza. A quanto pare le tariffe IMU e TARI (ex TARSU) rimangono invariate rispetto al 2013, la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili, la nuova imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014) viene stabilita nell’aliquota massima del 2,5 per mille (l’aliquota infatti può variare, sulle prime case, dall’ 1 per mille fino al 2,5 per mille).
La mozione sui costi della politica, presentata dalla minoranza, ha animato il dibattito che si è incentrato sulla funzione della minoranza all’interno del Consiglio Comunale: da una parte il sindaco che continuando a definire la mozione inopportuna, provocatoria, populista, demagogica ne chiedeva il ritiro – ma in conclusione, pur non approvandola e pur rivendicando la legittimità di un giusto compenso per gli incarichi amministrativi, ha dichiarato, surrogato dall’unanimità dei consiglieri di maggioranza, che gli emolumenti di amministratori e consiglieri saranno “tagliati” del 10%, dall’altra i consiglieri Nunzio Ciantia, capo gruppo, e Filippo Curia che hanno rivendicato alla minoranza il ruolo di una opposizione che sarà responsabile e leale e collaborativa quando se ne presenti l’occasione, ma che per il resto non può rinunciare e al suo dovere fisiologico che è quello di essere critica, sprone e pungolo dell’amministrazione. Tale funzione, finchè ne sarà garantita la possibilità, si svolgerà nella sede opportuna che è il Consiglio Comunale, prima ancora che nelle piazze e nei rumors da bar, e, visto che gli strumenti a disposizione sono mozioni, interpellanze e interrogazioni, la minoranza si riserva di usarli tutte le volte che si renda necessario avere dall’amministrazione risposte alle questioni e ai problemi, che si pongono non solo i consiglieri della lista “Noi Aidone” ma tutta la popolazione. Il sindaco, come ormai è di moda da Berlusconi in poi, rivendica il diritto di governare indisturbato grazie alla delega popolare, e respinge con evidente fastidio qualunque voce dissidente. Ogni tanto umilmente qualcuno dei suoi dovrebbe ricordargli che il “plebiscito” lo ha ricevuto solo da un terzo degli elettori e che forse anche gli altri due terzi hanno il diritto di essere rappresentati prima ancora di essere conquistati dai grandi successi nello sviluppo sociale, economico, turistico che rilancerà Aidone e che tutti quanti, naturalmente, si augurano. Ma, dal momento che la norma prevede che solo i candidati della seconda lista siano rappresentati in consiglio, questi, nel silenzio assordante delle altre componenti non elette, ritengono sia loro dovere rappresentare le istanze e le discordanze di quanti non sono disposti ad unirsi all’eventuale coro di elogi.

Franca Ciantia

NB. Per contezza dell’informazione si riportano le risposte alle due interpellanze. 1) per quanto riguarda i dissuasori da installare lungo la circonvallazione (SS.288/ Via Martiri della Libertà) nei punti critici delle uscite dalle palazzine e dalle villette della zona di edilizia cooperativa (contrada Cagianca) ma anche in prossimità degli edifici scolastici dislocati lungo questo asse, l’assessore Mania, pur impegnandosi a studiarne ulteriormente la soluzione, si è dichiarato scettico sull’ottenimento delle autorizzazioni necessarie da parte dell’ANAS, essendo questa una strada statale, a questo Curia e la relatrice, la consigliera Maria Pina Pittà, hanno replicato richiamando il precedente esistente, risolto positivamente, lungo la Via Cavour, anch’essa facente parte della SS 288. 2) Alla seconda interpellanza, che verteva sulla situazione finanziaria all’atto dell’insediamento della nuova amministrazione, il sindaco, consegnando al capo gruppo della minoranza gli atti – le relazione dell’ufficio contabile del comune e dei revisori dei conti e i rilievi della Corte dei Conti- ha risposto che la situazione economica si può definire gravissima al limite del dissesto finanziario, per evitare il quale si vede costretto a chiedere una anticipazione di cassa di due milioni di euro, in attesa che vengano onorati i tanti crediti che il comune deve esigere: circa un milione e 800.000 di euro di tasse non riscosse negli anni, un milione e duecentomila , circa, di credito dall’EAS (una questione annosa che, visti i risultati nei tanti anni trascorsi, sembra lontana ancora dal risolversi) e i 600.000 euro derivanti dalla vendita della casa albergo (dei 700.000, con i quali la società finanziaria si è aggiudicata l’acquisto della struttura, solo cento mila sono stati versati, la somma rimanente sarà versata entro il 31 dicembre). La minoranza si è dichiarata insoddisfatta di entrambe le risposte.
Sono stati approvati all’unanimità (anche con i voti della minoranza) l’adesione al Patto dei Sindaci, l’ATS Centro Sicilia, e l’anticipazione della quota del fondo destinato al compenso degli squilibri finanziari (art. 30 della LR 5/14), a maggioranza la conferma di adesione al Gal Rocca di Cerere.