Enna: CGIL CISL e UIL ancora sull’assistenza domiciliare

assistenza anzianiA seguito della richiesta dei Sindacati pensionati CGIL CISL e UIL, il presidente del Consiglio Comunale di Enna, Maurizio Bruno, ha convocato la conferenza dei capigruppo per discutere dell’Assistenza domiciliare agli anziani. I capigruppo, presenti al gran completo hanno ascoltato con grande interesse quanto esposto dalle Organizzazioni sindacali confederali. I tre segretari Fadda, Canu e Manuella affermano di “essersi rivolti ai capigruppo a causa della insensibilità dimostrata, in materia, dall’amministrazione comunale e per informare, tramite loro, l’intero Consiglio Comunale. Infatti gli anziani sono abbandonati dal 31 maggio scorso allorquando è scaduta l’assistenza domiciliare”.
In particolare, i Sindacati hanno tenuto a dimostrare che è senza alcun fondamento sia l’affermazione che l’assistenza domiciliare agli anziani “non sarebbe obbligatoria” sia l’altra affermazione, fantasiosa, secondo loro, secondo cui “non ci sarebbero soldi”.
Degli 8.000 anziani con più di 65 anni di età presenti in città, circa 60 sono non autosufficienti e senza copertura familiare. “Essi, afferma Sigfrido Fadda della CGIL, o vengono ricoverati nelle case di riposo sradicandoli dal contesto sociale, oppure debbono essere assistiti a domicilio per 365 giorni l’anno, pena l’abbandono ed il relativo reato. Non solo ma assisterli a domicilio costa alla collettività circa 5 volte di meno rispetto al ricovero. Ecco, l’obbligatorietà dell’assistenza!”.
Altrettanto esplicito Enzo Canu della CISL circa la presunta assenza dei soldi. “Le fonti di finanziamento sono almeno tre: i fondi del proprio bilancio comunale, i soldi del piano di zona ex legge 328/2000, i fondi dell’Unione Europea erogati attraverso il P.A.C. La verità, probabilmente, è che la volontà politica dell’Amministrazione Comunale di Enna, forse, è quella di non volere fare l’assistenza domiciliare, conseguentemente, quelle accampate sono solamente delle scuse. I fondi dell’Unione Europea, però, sono fondi aggiuntivi e non sostitutivi e servono a migliorare il servizio”.
Gli fa eco Filippo Manuella, responsabile provinciale della Uil pensionati. “ Un bando quale quello pubblicato dal comune di Enna ha il solo obiettivo di escludere e di decimare potenziali utenti, ha scatenato il panico tra gli anziani e tanti di essi non hanno voluto neppure presentato domanda. Ma dove è il miglioramento del servizio previsto dai fondi Europei? La decimazione del numero di anziani che già usufruivano del servizio?”.
Non vogliamo fare polemica con alcuno. si dice in casa sindacale, ma siamo molto fermi nelle richieste e desideriamo essere ascoltati e non solamente informati a cose fatte. Più precisamente ecco qualche punto già anticipato alla conferenza dei capigruppo:
1) conoscere quale è stato lo stanziamento del bilancio comunale del 2013;
2) tradurre in fatti, con congruo stanziamento nel bilancio di previsione 2014 ancora da approvare, le asserite affermazioni di attenzione al mondo degli anziani;
3) confermare, almeno in 176, il numero di anziani che hanno fruito fino alla fine di maggio del servizio di assistenza domiciliare;
4) mantenere i livelli occupazionali degli operatori che vi prestano attività da circa 20anni;
5) garantire l’assistenza per tutto l’anno, ai circa 60 anziani non autosufficienti e soli;
6) modificare profondamente il bando nei contenuti e nell’ispirazione eliminatoria e decimatoria;
7) eliminare subito la soglia di sbarramento dei 9.000 Euro;
Logicamente, la Conferenza dei Capigruppo non poteva fornire risposte ed è per questo che ha ritenuto opportuno riaggiornarsi con la presenza dell’Assessore al ramo. Nel frattempo anche il Presidente della terza commissione si è attivato e quindi dovrebbe esserci, nei prossimi giorni, l’audizione delle organizzazioni sindacali alla presenza dell’Assessore Marco.
“Noi siamo convinti, conclude Sigfrido Fadda, che l’Amministrazione Comunale troverà le soluzioni al problema, sia per L’enorme apporto economico che gli anziani danno alla città, dato che con le loro pensioni, ogni mese, portano a Enna più di 4 milioni di Euro, sia perché non vorrà costringerci a forme di lotta clamorose”..

Sigfrido Fadda (Cgil), Enzo Canu (Cisl), Filippo Manuella (Uil)