Cataldo Salerno invoca atenei: Insieme per sfiduciare Crocetta

kore cataldo_salernoMettere insieme le quattro università della Sicilia per sfiduciare di fatto il presidente della Regione, Rosario Crocetta. È questa l’idea che Cataldo Salerno, presidente dell’Univerità Kore di Enna ed esponente di spicco del Partito Democratico ennese, ha lanciato lo scorso venerdì ad Enna in occasione dell’assemblea cittadina del Pd che si è confrontata su questioni locali, ma anche e soprattutto sulle difficoltà vissute in tutta la Sicilia ed in Italia.
Il pensiero di Salerno non è mosso dal “niet” di Crocetta alla sua possibile nomina ad assessore perché, in fondo, quel posto Cataldo Salerno l’ha rifiutato ancor prima che l’idea diventasse fatto concreto. Lo conferma lui e lo conferma anche il segretario provinciale del Pd Mirello Crisafulli che ancora una volta non fa mancare le bordate contro il governatore.
Che con Crocetta non sia stato amore a prima vista Cataldo Salerno l’ha pure detto ribadendo la sua obiezione già in occasione delle elezioni regionali, ed oggi più che mai tanto da invocare un’unità di intendi da raccogliere tra tutte le realtà possibili per dare la svolta ad una Sicilia impantanata.
«L’appello è ovunque per una rimozione comunque sia di questo presidente» ha detto Salerno ai tesserati Pd ennesi che hanno seguito e condiviso la linea soprattutto quando Salerno ha rilanciato la sua idea: «Oltre alla posizione autorevole dell’Anci che ha già annunciato un documento di sfiducia contro Crocetta sto pensando di raccogliere le quattro università siciliane. Un’esperienza di altri tre anni – prevede il presidente dell’Università Kore – non ci farebbe trovare neanche l’Etna ed i siciliani» è il timore non troppo celato di Salerno che auspica un coinvolgimento quanto più ampio possibile per dare respiro alla ripresa della Sicilia.
Già in tempi non sospetti il prof. Salerno aveva avuto modo di esternare numerose perplessità su alcune scelte di Crocetta, una su tutte – da ex presidente della Provincia di Enna – sui Liberi Consorzi di Comuni che ha avuto l’effetto propagandistico di annullare le Province e di creare tanta confusione visto che a poco tempo dalle scadenze fissate dallo stesso governatore non si capisce ancora quali funzioni avranno i Liberi Consorzi.
Da Salerno posizioni critiche anche sulla politica del Governo regionale che sta mettendo i Comuni in condizioni di litigiosità interna: «Mettersi a litigare è un errore grave quando la colpa è esterna ai Comuni. È sbagliato regalare la litigiosità a Crocetta che in fondo vuole questo per mascherare la sua politica fallimentare».
Parole che sono il pane per i denti di Mirello Crisafulli che ha ascoltato e condiviso quanto detto da Cataldo Salerno a cui rende anche merito per una sua posizione intransigente quando si è parlato all’interno del partito della possibilità di una sua nomina ad assessore: «Salerno ha subito detto che con questa ipotesi di governo era lontano miglia. Noi – ha aggiunto Crisafulli – gli siamo grati perché ci ha dato un insegnamento di vita». Rifiutare un posto al Governo della Regione in questa fase potrebbe essere facile per le difficoltà che ne girano intorno, ma non è affatto così perché l’importanza del ruolo spesso acceca la vista e questo non è accaduto per Salerno rimasto intransigente ancor quando c’era solo l’idea e ancor prima che Crocetta mugugnasse perché Salerno vicino a Crisafulli.
E proprio il segretario provinciale non ha perso l’occasione per affondare l’ennesimo colpo sul Governo regionale e sulla strategia del presidente Crocetta.
«Non c’è un disegno strategico su tutti i fronti e registro un’assenza di progettualità politica» rimprovera Mirello Crisafulli secondo cui oggi quella attuale non è una prospettiva per la Sicilia. «Non si può svoltare cambiando i direttori generali, adesso c’è la necessità di un profondo cambio alla Regione. La disoccupazione giovanile in Sicilia è al 50% e non si può andare avanti in questo modo, serve maggiore attenzione ed incisività».
Di difficoltà oggettive con cui bisogna lottare quotidianamente a Palermo parla anche il deputato Mario Alloro anch’egli lontano dalla linea dettata dal presidente Crocetta e vicino alla scelta del segretario Raciti di togliere l’appoggio al Governo: «Con questo presidente della Regione c’è una difficoltà immane a fare qualcosa». L’on. Alloro ha spiegato che insieme a Crisafulli si è avviata un’azione chiara a Palermo «per il riconoscimento delle regole e ne stiamo pagando un prezzo fortissimo».
Da Enna parte dunque un’azione forte e decisa che vuole farsi promotrice di una svolta per la Sicilia con il coinvolgimento del mondo dell’istruzione, associazioni e dei cittadini.




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