Enna. Inchiesta su professoressa di sostegno, ottiene cattedra con presentazione di documento disconosciuto

documento falsoUn’inchiesta è stata aperta dalla Procura della Repubblica di Enna riguardante le graduatorie dei docenti precari e la presentazione dei titoli dagli aspiranti titolari di cattedra in provincia. In questo contesto un’insegnate di sostegno è indagata in quanto si è resa responsabile di avere presentato documentazione falsa per passare avanti nelle graduatorie tenuto conto che il titolo di sostegno consente l’acquisizione di punteggi superiori. Questa documentazione ha consentito all’insegnante di avere ottenuto una cattedra in una scuola del Nord. L’inchiesta non riguarda il caso isolato su cui si sta indagando perché è probabile che l’inchiesta potrebbe estendersi, con controlli a tappeto sui documenti che sono stati presentati dai docenti per l’inserimento in graduatoria. L’indagine sulla professoressa viene coordinata dal sostituto procuratore Marco Di Mauro, mentre la delega dell’indagine è stata assegnata all’aliquota di Pg dei Carabinieri presente in Procura. Il reato potrebbe essere truffa e falso, perché attraverso una documentazione fittizia, secondo gli inquirenti, la professoressa sarebbe riuscita a trarre in errore i responsabili dell’Ufficio scolastico di una provincia del Nord Italia, che l’avrebbero stabilizzata. Il documento incriminato sarebbe un attestato relativo a un corso di specializzazione per potere ottenere il sostegno, rilasciato da un’università pubblica della Sicilia, solo che l’ateneo in questione avrebbe disconosciuto quell’attestato. Il punteggio assegnato a quell’attestato avrebbe consentito all’aspirante docente di passare avanti nelle graduatorie di insegnamento e così ottenere la cattedra e la possibilità, dopo un anno di insegnamento di passare di ruolo. La Procura ennese ha notificato l’informazione di garanzia, e l’ha invitata a comparire dinanzi agli inquirenti e la docente, assistita da un avvocato di fiducia, ai militari dell’aliquota di Pg ha dichiarato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Intanto la Procura ha trasmesso gli atti all’Ufficio scolastico che l’ha assunta, il quale ha aperto un procedimento interno per cui esiste il rischio che possa perdere il posto di lavoro.




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