Valguarnera un’asta per l’asilo nido, opera mai messa in funzione

valguarnera Asilo NidoValguarnera. Il Comune cerca di fare disperatamente cassa e mette per la 3^ volta all’asta, l’Asilo nido mai entrato in funzione di contrada Sant’Elena e i locali dell’ex scuola agraria di contrada Montagna. L’asilo nido ha una superficie complessiva di 500 metri quadri mentre l’ex edificio scolastico 290 metri quadri. La base d’asta rispetto a prima rimane invariata: per i locali dell’asilo occorrono 670 mila euro, per l’ex scuola invece 130 mila. L’asta che sarà tenuta con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’Ente, in rialzo rispetto all’importo posto a base di gara, avrà luogo il 17 ottobre alle ore 11, presso gli uffici comunali del settore tecnico. Essa sarà dichiarata deserta qualora non venga presentata almeno un’offerta valida, mentre si procederà all’aggiudicazione in presenza anche di una sola, il cui importo sia almeno pari al prezzo base. Le offerte devono essere presentate per singoli lotti. Il bando completo potrà comunque essere scaricato dal sito del Comune. Un destino singolare quello che contrassegna i locali in cui doveva nascere l’asilo nido comunale. Un’opera mai completata e abbandonata al proprio destino da oltre trent’anni, è ora messa in vendita per fare cassa., Costò oltre un miliardo di vecchie lire nei primi anni ’90, quando furono ultimati i lavori, ma il suo iter fu contrassegnato per lunghissimi anni da controversie legali, cavilli burocratici, ritardi, perizie di varianti con notevoli costi in aumento, nuovi progetti e fallimenti. Quel che resta è oggi uno scheletro che si erge su una collina. L’opera concepita nel 76’ dalla Giunta Giarrizzo, proseguita dai sindaci Gallo e Leanza venne portata a termine 15 anni dopo, ovverossia nei primi mesi del 91’, pronta ad entrare in funzione nel maggio di quell’anno. Sindaco dell’epoca lo stesso di oggi, Sebo Leanza. Ma l’asilo purtroppo non entrò mai in funzione. Motivo? Si disse che dovevano essere espletati i concorsi per il personale docente ed ausiliario. Posti di lavoro già previsti nella pianta organica del comune e addirittura finanziati dalla regione siciliana. Su quel concorso nacquero invece forti tensioni tra le forze politiche, sta di fatto che da quel momento di quella struttura costata un miliardo di lire, si persero completamente le tracce. Essa nel frattempo venne lasciata incustodita, preda di vandali, capaci di asportare e distruggere tutto quanto vi si trovasse all’interno. Solo dopo la devastazione, l’opera venne recintata e murata, cosi come si presenta oggi a distanza di oltre vent’anni dal collaudo. Le discussioni su questa cattedrale nel deserto non sono mai cessate. In molti suggerirono di riconvertire la struttura in un centro diurno per anziani o affidarla a una delle tante associazioni che promuovono iniziative culturali, considerato che non c’era più l’esigenza dell’asilo nido. Sarebbe bastata l’autorizzazione della Regione e alcuni lavori di ristrutturazione per rimetterla in sesto. Quell’opera rimasta scolpita nel libro dei sogni, è oggi invece in vendita al miglior offerente.

Rino Caltagirone