All’Istituto Don bosco di Troina “guerra” settimana corta, chiesta revoca

troina istituto don boscoIl reggente dell’ istituto comprensivo Don bosco di Troina, appena arrivato, a scuola già iniziata, ha subito proposto al collegio docenti la settimana corta. E nonostante i docenti avessero votato no, ha chiesto la convocazione del consiglio d’istituto, e la settimana corta è stata approvata.
Da qui la “rivolta dei genitori” che subito hanno redatto un documento, a seguito del quale sono state raccolte più di 130 firme, per chiedere la revoca in autotutela della delibera del consiglio d’istituto, oltre ad avanzare la richiesta di un referendum, per conoscere il parere di tutti i genitori.
“I sottoscritti genitori, si legge sulla lettera indirizzata al presidente del consiglio e al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Don Bosco di Troina, e ai sindaci dei comuni di Troina, Cerami e Gagliano, appreso che codesto consiglio d’istituto, nell’ultima seduta, disattendendo in toto le indicazioni del collegio docenti che, fino a prova contraria, ha precisa voce in capitolo in materia di didattica, ha deliberato l’adozione, già nel presente anno scolastico, della ‘settimana corta’ in tutte le scuole afferenti all’istituto comprensivo Don Bosco, chiedono l’immediata revoca in autotutela della precitata deliberazione”.
Ecco alcune tra le motivazioni che hanno spinto i genitori a scendere i campo: “sarebbe stato quantomeno opportuno, oltre che di buon gusto, si legge sul documento, consultare preventivamente i genitori in merito a questa decisione così importante che va a cambiare totalmente l’assetto dell’orario scolastico”; “le ragioni di razionalizzazione economica e i tagli delle spese non possono e non debbono ricadere negativamente sulla qualità del servizio offerto dall’Istituzione scolastica”; da parte di nessuna famiglia è pervenuta richiesta, per quanto a nostra conoscenza, a codesto presidente, di adozione di un tempo orario diverso rispetto a quello in vigore e previsto nel POF”; “l’articolazione oraria risulterebbe “schizzofrenica” considerato che le famiglie che hanno figli in più ordini di scuole si ritroverebbero nella giornata di Sabato ad averne alcuni a casa, altri a scuola, con la conseguenza che non si potranno programmare attività diverse in ambito familiare”.

Sandra La Fico





Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia