Leonforte. Festa della pesca: è passata la bufera…

pesca leonforteLeonforte. La sagra è arrivata ed è pure passata. All’apertura il sindaco; affiancato dagli uomini della sua giunta e circondato dal Prefetto, dal Questore, e dalle forze armate; ha sottolineato il costo zero dell’evento. Le associazioni, le scuole, gli artigiani e i volenterosi che si sono spesi perché la festa della pesca riuscisse, hanno lavorato e collaborato senza sosta e senza tema nonostante i capricci del tempo, che ha offerto sprazzi di caldo agostano e di freddo marzolino nel giro delle 48 ore festaiole. La disapprovazione del bilancio e la mancanza di valide alternative hanno compromesso questo momento e rischiano di comprometterne altri imminenti ha detto il sindaco, che per le scelte fatte, infastidenti l’ordinario modus di sentire la politica locale, si sente isolato e spesso fortemente ostacolato. Questo lo sfogo di Francesco Sinatra, amareggiato per l’assenza delle altre cariche comunali e dalle impietose critiche a lui spesso mosse. I turisti si sono detti contenti, ma lamentavano l’assenza di mezzi per il trasporto delle pesche e delle stesse persone. I peschicultori presenti in sagra, pochi, hanno invece denunciato la scarsa visibilità data al momento e il boicottaggio del consorzio che de facto raccoglie pochi aderenti. I paesani si sono divisi fra sacro e profano, nei giorni del 4 e del 5 il Vescovo ha infatti visitato la rinfrescata chiesa di San Giuseppe, celebrato la messa ai Cappuccini e salutato i bimbi dell’Annunziata.
Quando si vedrà una sagra totalizzante? Capace cioè di coinvolgere tutto il paese con abbellimenti e gesti di vera ospitalità? Forse quando si tornerà a crederci al paese, trascurando almeno per questi momenti le beghe e le lotte intestine. Forse quando si capirà che l’amministrazione del pubblico bene spartisce poca cosa con la politica comunemente intesa e volgarmente giocata. La politica da noi è però così ed è così da sempre, una volta l’avversario fu quello che oggi è avversato e pazienza se i conti non tornano più.

Gabriella Grasso