Leonforte. Morte partoriente, il Pm chiede due condanne ed una assoluzione

ospedale_leonforte3.jpgLeonforte. Due condanne ed una assoluzione chieste dal Pm nel processo con rito abbreviato a carico di 3 sanitari dell’ospedale Branciforti, accusati di omicidio colposo e negligenza per la morte di Gabriella Gallo, deceduta per le complicanze sopraggiunte durante un parto con taglio cesareo.

Il Pm Fabio Scavone ha chiesto la condanna ad 1 anno e 4 mesi per uno degli anestesisti e la condanna a 8 mesi per il chirurgo, mentre ha chiesto l’assoluzione per il ginecologo che, chiamato con ritardo sarebbe stato l’unico, secondo l’accusa, a tentare di salvare Gabriella Gallo, 35 anni, deceduta l’11 marzo del 2011. Per altri 3 sanitari dello stesso ospedale che hanno scelto il giudizio ordinario, il processo si apre la prossima settimana.

I sei sanitari erano stati iscritti nel registro degli indagati poco dopo la denuncia dei familiari di Gabriella Gallo, costituiti parte civile con l’avvocato Augusto Mongioy per il marito ed i tre figlioletti della donna, e Giuseppe D’Acquì per la famiglia Gallo. I periti avrebbero accertato che non era stata predisposta una scorta di sangue o di plasma e che ci furono ritardi nel predisporre il trasferimento in un centro attrezzato. La donna venne trasportata in ambulanza a Palermo, ma giunse ormai priva di vita. Secondo le ipotesi accusatorie sia l’intervento sia il trasferimento vennero disposto con eccessivo ritardo e le “criticità” nei soccorsi tra il momento in cui peggiorarono le condizioni di Gabriella Gallo ed il trasferimento verso l’ospedale Ingrassia di Palermo sono quantificate in un “buco” di circa 2 ore che avrebbero potuto forse essere sufficienti a salvare la vita della donna.
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