Per Turi Seminara i guai non finiscono mai per l’acquisto di un appartamento a Piazza Armerina

Salvatore SEMINARAPer Turi Seminara, ritenuto dalla Dda di Caltanissetta, il responsabile provinciale della famiglia di Cosa Nostra ad Enna, i guai non finiscono mai. Seminara ed il suo luogotenente, Gaetano Drago, ed una sua amica, Concetta Filippa Catalfamo, difesi dagli avvocati Silvano Domina, Giuseppe Scillia, Egidio La Malfa e Paolo Giuseppe Piazza, sono stati rinviati a giudizio perchè, secondo le indagini del Nucleo Investigativo dei carabinieri, diretto dal capitano Michele Cannizzaro, hanno intestato in maniera fittizia l’acquisto di un appartamento di sei vani con annesso garage a Piazza Armerina, costato 63 mila euro, ed è stato acquistato nel maggio del 2008, in tempi non sospetti. Si parla che la donna sia l’amica del cuore, è venuta dalla zona di Milano per risiedere a Piazza Armerina. Seminara, Drago e Catalfamo si devono presentare il 19 gennaio davanti ai giudici del Tribunale collegiale di Enna. Le indagini dei carabinieri e della Dda sostengono che è stata tutta un’operazione per avere un appartamento che sia svincolato dalle proprietà dell’imprenditore agricolo di Mirabella Imbaccari e quindi senza il pericolo di sequestro o confisca. Per acquistare questo appartamento ci sono state delle operazioni bancarie non certo limpide ed a pagare con assegni è stato il suo luogotenente Drago, ma di fatto i soldi, quelli in contanti, li ha usciti Turi Seminara. Il corrispettivo, più precisamente, sarebbe stato pagato da Drago in più rate ai venditori, con assegni circolari. Per l’accusa i tre avrebbero agito per avvantaggiare Cosa Nostra, di cui Seminara e Drago erano personaggi di primo piano, ma allo stato attuale non hanno mai preso condanne per mafia, le sentenze legate al processo “Old One” sono state annullate dalla Cassazione. Relativamente agli assegni ed alle operazioni bancarie fatte c’è un secondo filone che vede indagati un direttore e un operatore di una banca della provincia, accusati di ricettazione, dove si sono svolte le operazioni con il prelievo di una prima tranche di 15 mila euro per la caparra nell’acquisto dell’appartamento.




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