TANTO RUMORE PER NULLA! Che fine hanno fatto le mirabolanti promesse legate al “Il ritorno delle dee 2009/2011”?

DEE, Demetra e KoreA quasi un anno dall’insediamento della nuova dirigenze del Museo Archeologico di Aidone e dell’Istituendo Parco di Morgantina, in che condizioni versa il nostro prezioso – a parole – patrimonio culturale. Le riflessioni, qui esposte, sono conseguenti ad alcune visite fatte in questi giorni a Morgantina e al Museo, all’accertamento di sentito dire, al recente convegno sugli Argenti, ad una chiacchierata con la Direttrice, la dottoressa Laura Maniscalco, di cui mi ha colpito particolarmente l’amara considerazione, frutto di questo suo primo anno di attività, che suona più o meno così: l’aumentata importanza di Morgantina e del Museo, anche a seguito dei preziosi reperti restituiti dagli americani, dell’attenzione internazionale, dall’aumento considerevole dei visitatori, non ha visto un proporzionale aumento di interesse da parte della Regione con adeguate rimesse finanziarie, anzi se è possibile sono pure diminuite; come già rilevato da qualche anno, tutto è demandato alla buona volontà di quanti – dirigenti, funzionari, custodi, volontari – affrontano i problemi di tutti i giorni con un impegno che spesso va ad di là dei compiti istituzionali. Problemi quotidiani che vanno dalla inadeguata fornitura d’acqua, che costringe a chiudere i bagni, alla impossibilità di pagare le bollette, alla mancanza di carta e di fotocopiatore, alle insufficienti dotazioni degli uffici – dai pc alle sedie -, all’impossibilità di potere procedere ad una pulizia sistematica, alla mancanza di una linea telefonica, al personale insufficiente, solo in parte compensato dalla presenza degli impiegati centuripini (temporaneamente spostati in Aidone) e dalla costante presenza di volontari. Il contributo finanziario corrisposto della Regione per la gestione corrisponde alla quota minima, da momento che non è calcolato sull’importanza, la consistenza o l’ampiezza del sito e del Museo, ma solo sul fatto che si trova in un piccolissimo centro e non in una grande città. Gli incassi dai biglietti, tranne che per la percentuale destinata alle casse del comune, vanno a finire nel pozzo senza fondo delle casse regionali perché il Parco, che potrebbe avere una certa autonomia finanziaria ed incamerare gli incassi dei biglietti, è ancora lontanissimo dall’essere istituito. La Soprintendenza di Enna continua ad essere latitante e finché non si deciderà ad inoltrare all’Assessorato regionale la documentazione relativa alla perimetrazione del Parco di Morgantina e di quello della Villa Romana di Piazza Armerina, la procedura di costituzione del Parco non potrà essere avviata! Cui prodest? Chi ha interesse che i due Parchi non nascano? La domanda è retorica.
In epoca di spending review, di sprechi denunciati da ogni parte della pubblica amministrazione, sembra veramente di vivere la statistica del pollo di Trilussa. La percezione che si ha è che i governi siciliani agiscano in modo del tutto schizofrenico; a parole continuano a vantare i giacimenti culturali come la vera miniera d’oro, l’unica che potrà portare ricchezza e lavoro alla stitica economia siciliana, nei fatti, invece, continuano a trattare quello dei BB.CC come la cenerentola degli assessorati e se si va a guardare nei magri bilanci si scopre che la quasi totalità del budget è destinato al pagamento del personale e che solo poche briciole sono riservate alla manutenzione e agli investimenti!
Tra l’altro la cronica carenza di personale, aggravata dalla normativa che limita fortemente l’uso dei turnazione e degli straordinari nei giorni festivi, è condivisa anche dagli altri grandi musei e siti siciliani; dal Paolo Orsi, al Museo Eoliano di Lipari ormai tutti o quasi osservano la chiusura pomeridiana nelle domeniche e nei giorni festivi e quella del lunedì. In questo Aidone fa eccezione, è tra i pochissimi siti aperti di lunedì e per quanto riguarda la chiusura festiva, con grandi difficoltà, si sta garantendo l’apertura del Museo nella mattinata e del sito archeologico nel pomeriggio della domenica, permettendo così al turista di organizzarsi le due visite, magari pranzando in Aidone. A tal proposito, però, tranne che non intervengano novità impreviste, la dottoressa Maniscalco ha confermato la chiusura del primo novembre.
Eppure, nonostante i problemi di viabilità e la carenza dei servizi offerti, il Museo e il sito di Morgantina continuano ad essere centro di interesse di studiosi e giornalisti italiani e stranieri e ad attrarre un turismo di qualità, fatto di visitatori attenti ed entusiasti di quanto trovano, ad essere al centro di iniziative didattiche e culturali come la campagna di scavi a cura della Kore, la collaborazione con l’Università di Palermo per l’acquisizione con tecnica 3D Scanning a luce strutturata degli Argenti di Eupolemos, l’intervento di volontariato attivo da parte dei Marines di Sigonella, che saranno al lavoro per ripulire e diserbare giorno 29 e poi a maggio, l’attività didattica proposta alle scuole etc…..
Nell’ultimo degli eventi, il convegno “Progetto Argenti. Nuovi dati sugli Argenti della casa di Eupolemos a Morgantina” celebrato lo scorso otto ottobre, sono stati presentati: l’interessantissimo lavoro di riproduzione degli Argenti con laser-scanner curata dall’ingegnere Francesco Di Paolo, i risultati delle indagini diagnostiche non distruttive sui reperti effettuati dal dott. Schiavone e dalla dottoressa Alberghina della S:T:Art-Test – lavori che hanno mostrato, se era necessario ribadirlo, l’estrema fragilità dei preziosi reperti, tale che non consiglierebbe i viaggi verso il MET di New York, dove, probabilmente, sarà impossibile non mandarli -, una pubblicazione sullo stesso argomento dell’architetto Caruso ex direttore del Museo aidonese. Il convegno è caduto nel bel mezzo della polemica sul trasferimento degli Argenti in America allo scadere dei quattro anni concordati nell’accordo internazionale siglato nel 2006 dal direttore del Met Montebello e l’allora ministro Buttiglione. L’accordo prevedeva che ogni quattro anni il Tesoro prendesse la strada alternativamente per Aidone e poi per NewYork e che al Museo americano il Ministero dei BB. CC. prestasse reperti di uguale valore; per questo da quattro anni il MET espone il complesso di argenti romani del 1° sec. d. C. conosciuti come il Tesoro di Moregine (dal sito, nei pressi di Pompei, dove erano stati ritrovati pochi anni prima) che saranno restituiti all’arrivo dei nostri. Sembra, comunque, che il MET si sia dichiarato disponibile a prestare altri importanti reperti al Museo di Aidone nel periodo quadriennale di vacatio. In effetti già dal 2010 è nato un movimento di opinione contrario a questo trasferimento e l’Assessore Sgarlata accogliendo queste istanze aveva posto gli Argenti, insieme alla Venere, nel breve elenco dei beni inamovibili, ma ormai sembra che questo escamotage sia destinato ad essere ignorato e gli Argenti a breve partiranno per NY.
Nel corso del convegno la neo assessore regionale ai BB.CC. e all’I.S. Pina Furnari ha dato una notizia sensazionale, accolta entusiasticamente dal sindaco di Aidone e sottaciuta dalla stampa: all’expo di Milano dovrebbero andare, per un anno, gli Acroliti delle dee (le due bellissime sculture del VI sec. a.C., restituite nel 2009 dal Bayly Art Museum dell’Università della Virginia che li aveva ottenute da Maurice Tempelsman), guarda caso nello stesso periodo in cui quasi certamente saranno partiti anche gli Argenti e così il nostro Museo, in contemporanea, sarà sprovvisto delle sue principali attrazioni! Tranne che, come si è detto sopra, il Met non presti a sua volta al museo di Aidone dei pezzi di sua proprietà altrettanto pregiati!
Per chiudere dovrei rispondere alla domanda del titolo: che fine hanno fatto le mirabolanti promesse sparse a piene mani da tutti coloro che sfilarono tra il 13 dicembre 2009 – rientro degli Acroliti – e il 17 maggio 2011, giornata storica della inaugurazione della Dea al Museo di Aidone? L’elenco è lunghissimo e sconsolante e sarebbe arduo percorrerlo tutto. Se finalmente sono partiti i lavori per la SP 4, non si nutre nessuna speranza per la SS 288, che in quegli anni sembrava cosa fatta, lo stato di degrado è diventato insostenibile nel tratto Iannarello-Aidone, ma non si scherza neppure in quello Aidone – Piazza Armerina, dove l’ANAS continua a mettere dissuasori e segnali di pericolo, scaricando così ogni responsabilità e restringendo ancora di più la carreggiata (chi non ricorda il raddoppio progettato dalla Provincia che sembrava cosa fatta nel 2008?). La cessione dell’edificio scolastico Torres Truppia, che doveva servire per ampliare l’offerta del museo con laboratori didattici e di restauro e dare una degna collocazione ai ricchi magazzini e che sembrava cosa fatta col la firma del protocollo tra il sindaco Gangi e Caruso, è ancora lontana dall’essere conclusa: il comune non ha ancora registrato l’atto e la mancanza di disponibilità finanziaria del museo per la sua gestione (restauri ed adattamenti, sistemi di sicurezza, utenze varie) potrebbe impedirne l’uso. I milioni di euro – due, no quattro, no addirittura sei – che la Regione ha stanziato in progetti di immediata esecutività per il Museo e il sito archeologico, vengono ogni anno sventolati per poi sparire nelle pieghe della gestione fallimentare della Regione siciliana. Anche il grandioso progetto di albergo diffuso, che aveva visto nell’acquisto della casa anziani la posa della prima pietra, sembra essere sparito nel nulla…… e intanto Aidone, che tanto aveva sperato in questi eventi per la sua rinascita, continua a spopolarsi e a perdere anno dopo anno tutti i suoi giovani che, se non vogliono fare i mantenuti a carico della propria famiglia, devono fuggire e andare a mettere a disposizione di altri la propria intelligenza e il proprio talento.

Franca Ciantia