Piazza Armerina. Per l’omicidio Avvenia inattendibile Aldo Consoli

Aldo Consoli

Aldo Consoli

I giudici del Tribunale del Riesame di Caltanissetta hanno ricusato le dichiarazioni di Aldo Consoli (nella foto) sull’omicidio di Giuseppe Avvenia, ucciso a colpi di pistola la notte del 2 ottobre del 2008, quindi inattendibili le accuse nei confronti degli armerini Giuseppe Magro e Giuseppe Lombardo, che la Procura della Repubblica ritiene essere i mandanti dell’omicidio di Giuseppe Avvenia. Il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza, accogliendo pienamente le tesi difensiva degli avvocati Egidio La Malfa e Norberto Liggieri. L’indagine prosegue e il Pm, il sostituto procuratore Francesco Rio, continua la sua inchiesta per cercare di capire il ruolo che i due piazzesi hanno svolto nell’omicidio Avvenia. Magro e Lombardo erano stati arrestati e per ben due volte sono stati scarcerati perché assolti con formula piena in primo grado al processo per l’omicidio del giovane Avvenia. La sentenza, emessa dal Gup di Enna, era stata poi annullata in appello causata da una sentenza che aveva provocato la riapertura dell’indagine. L’indagine è stata affidata agli agenti della Squadra Mobile, diretta dal vice questore Giovanni Cuciti e del commissariato di Piazza Armerina, diretto dal commissario capo Fabio Aurilio. Le dichiarazioni di Aldo Consoli, detto lo “scienziato”, tra l’altro condannato per questo delitto assieme a Giuseppe e Roberto La Rosa, non sono state ritenute credibili nell’accusa contro Magro e Lombardo, sostenere che nell’organizzazione del delitto c’erano pure loro due non è confermato da alcuna prova. Aldo Consoli dichiarò che Giuseppe Magro e Giuseppe Lombardo erano nemici acclarati di Avvenia. Per l’organizzazione del delitto si fece una colletta per raccogliere i 4 mila euro che voleva l’esecutore materiale del delitto, che doveva pagare un debito e l’arma l’aveva data Aldo Consoli. Tutto questo è stato ritenuto non attendibile dal Tribunale del Riesame.




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