Leonforte. Industrie e gita per la prima lezione dell’Università Popolare

Leonforte Pal Branciforti Pro LocoLeonforte. La lezione di lunedì 10 di novembre dell’Università Popolare, tenutasi presso i locali della Pro Loco, è stata come il primo giorno di scuola, dopo le vacanze estive: abbracci e buoni propositi. Le lezioni si terranno, per quest’anno accademico, alle 18. I temi delineati dai professori Maria e Nigrelli e dal direttivo proloco sono stati proposti all’uditorio per eventuali rettifiche o aggiunte e da subito è emersa la volontà di omaggiare la mostra catanese di Filippo Liardo, domenica 7 dicembre con ogni probabilità. Gli interessati possono rivolgersi alla proloco per informazioni ulteriori. La Leonforte dimenticata, nelle memorie di Enzo Barbera, farà da traino ai temi riguardanti i luoghi dell’industria, che il paese offriva e di cui ora non ha più contezza. I ruderi di un passato glorioso lasciato all’incuria del tempo e del comune disinteresse verranno riscoperti e certo meglio compresi e poi chissà, forse la conoscenza di ciò che fu porterà al desiderio di un nuovo possibile. La professoressa Giovanna Maria nel ricordare il desiderio di creare una coscienza sociale, nei fondatori della prima Università Popolare leonfortese, ha ribadito l’assenza di ruoli predefiniti e la contiguità fra discenti e docenti e subito un’inaspettata lezione di coraggio reale e inadeguata burocrazia è emersa dalle parole di Santo Laneri, presidente dell’associazione Antiracket e Antiusura Falcone e Borsellino di Leonforte. Le sede dell’Università popolare quest’anno sarà la villa Bonsignore, porto quieto dopo un lungo peregrinare: stalle, carceri, scuole, circoli e private stanze hanno ascoltato la storia di un paese che si fonde, nel suo svolgersi, con quella del Paese di cui è parte.


Gabriella Grasso